Movida molesta a Sarnico, il sindaco dal prefetto per chiedere rinforzi
Da diverso tempo il lungolago è interessato da risse e schiamazzi dei giovani che frequentano i locali, ma gli uomini della Polizia locale non bastano
La movida molesta sta diventando un grosso problema a Sarnico: ne è convinto lo stesso sindaco Giorgio Bertazzoli, il quale dopo gli ultimi gravi episodi accaduti nel suo comune ha deciso di agire, recandosi nella giornata di ieri (lunedì 20 giugno) dal prefetto a Bergamo, insieme al comandante della Polizia locale Giovanni Peroni, per chiedere rinforzi nel fine settimana, al fine di tenere sotto controllo la situazione.
Negli ultimi tempi sono stati infatti diversi i casi di ragazzi ubriachi, che con urla, schiamazzi e liti hanno turbato la quiete dei cittadini e posto una questione seria sulla sicurezza. Lo scorso sabato sera in piazza Giovanni Freti è scoppiata una rissa, mentre una settimana fa ce n’è stata un’altra in via Garibaldi, sul lungolago: entrambe sedate dai vigili, che però si trovano a dover gestire in sei un quadro complicato, in cui vari giovani del circondario si recano nel paese del Basso Sebino per divertirsi ed è difficile controllare tutti. Ci sarebbero anche i carabinieri, ma hanno la competenza in otto comuni diversi e quindi non possono focalizzarsi solo su Sarnico.
La richiesta al prefetto Enrico Ricci è stata quella di fornire uomini delle forze dell’ordine, che possano garantire un presidio mirato sul lungolago le sere del venerdì e del sabato, almeno fino alle 3 del mattino. Il primo cittadino ha inoltre convocato per il 22 giugno una riunione con i gestori dei locali in zona, in vista di probabili restrizioni sulla vendita di alcolici e limitazioni sugli orari di apertura, per cercare di evitare che i frequentatori possano disturbare gli abitanti fino a notte fonda. «La maggior parte dei ragazzi che arrivano a Sarnico nel weekend non arrecano alcun problema – ha voluto precisare Bertazzoli -, ma il mio compito è anche quello di prevenire certe situazioni, prima che si verifichino episodi ben più gravi».