Il principe discendente dei Tasso è stato in visita mercoledì 22 a Camerata Cornello
Da oltre 20 anni è attiva un'intensa collaborazione culturale tra il Museo di Tasso e della Storia postale di Cornello e il suo castello in Baviera
Può aver incontrato per strada un principe, o anche solo incrociato con lui lo sguardo, probabilmente a sua insaputa, chi, mercoledì 22 giugno, si è trovato a passeggiare per Camerata Cornello. In visita del paese di neanche 600 anime della valle Brembana è passato Albert II Thurn und Taxis, ultimo discendente dei Tasso di Cornello. Il poco più che trentenne (classe 1983), dopo la morte del padre nel 1990, è stato più volte indicato come il più giovane miliardario del mondo. Apparve nell'elenco per la prima volta quando aveva soli otto anni. Il giovane vive ora con la madre Gloria (nata Contessa von Schönburg-Glauchau), figura mediatica popolare negli anni ’80, a Regensburg (Ratisbona), in Baviera, in un castello con il quale il Museo di Tasso e della Storia postale di Cornello ha attivato da oltre 20 anni un'intensa collaborazione culturale.
La famiglia nobile è nota per aver gestito per secoli, a partire dal 1489, le poste imperiali e già dal 1460 quelle Pontificie. Proprio in relazione a questa attività e alla partecipazione alla stessa dei numerosi fratelli e componenti della famiglia, i Tasso sono considerati una delle prime imprese multinazionali europee. Per secoli la famiglia detenne il monopolio del servizio postale tra l’impero tedesco e gli altri stati d’Europa. Tuttavia, spesso questo lato così importante della storia della famiglia passa in secondo piano. La stessa famiglia infatti diede i natali anche ai due grandi letterati Bernardo Tasso e suo figlio Torquato Tasso, autore della “Gerusalemme Liberata”, che tutti hanno studiato, chi con più gioia, chi con meno, sui banchi di scuola.
Se il giovane principe, che mercoledì ha visitato il Museo dedicato ai Tassi e si è fatto immortalare con il suo sorriso accanto al sindaco di Camerata Cornello Andrea Locatelli, rappresenta l’ultimo germoglio sull’albero genealogico della nobile e rinomata famiglia, il capostipite fu probabilmente Omodeo. Tra i tanti documenti, uno dei più importanti è sicuramente il testamento di Ruggero Tasso, fratello di Francesco e Janetto e padre dei cosiddetti “quattro grandi” (Giovan Battista, Simone, Maffeo e Davide) che subentrarono agli zii nella gestione delle linee postali imperiali e le organizzarono rispettivamente in Germania, Milano, Spagna, e Venezia. Uno dei quattro fratelli, Davide, dopo aver avviato la posta imperiale a Venezia, tornò a vivere i suoi ultimi anni al Cornello, nel palazzo che ancora oggi reca sulla facciata lo stemma della famiglia, corredato dall’aquila imperiale.