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Saldi ai blocchi di partenza: sconti dal 2 luglio al 30 agosto

Prevista una spesa di 228 euro a famiglia a Bergamo (202 euro a livello nazionale), tra città e provincia i saldi valgono 70,9 milioni di euro, 3,11 miliardi in Italia

Saldi ai blocchi di partenza: sconti dal 2 luglio al 30 agosto
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Conto alla rovescia per la partenza dei saldi estivi, sabato 2 luglio: fino al 30 agosto a Bergamo e nel resto della Lombardia sarà possibile acquistare capi e accessori moda primavera-estate a prezzi scontati. Il clima, con temperature elevate e solleone, incentiva lo shopping di stagione e, in vista degli annunciati aumenti da parte dell’industria della moda dei prezzi a catalogo nei prossimi mesi (si stima un ritocco al rialzo del 10-12 per cento in media con punte fino al 20 per cento), si possono fare affari ancora più interessanti, senza indecisioni e tentennamenti nello shopping d’occasione.

Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, quest’anno per l’acquisto di capi scontati ogni famiglia spenderà in media 202 euro – pari a 88 euro pro capite - per un valore complessivo di 3,1 miliardi di euro. 15,4 milioni di famiglie italiane non rinunceranno allo shopping d’occasione: il dato è in aumento rispetto allo scorso anno, grazie anche al ritorno del turismo nazionale e internazionale. Le previsioni a livello locale di Ascom Confcommercio Bergamo sono leggermente al di sopra della media nazionale, con un budget pari a 228 euro, per una media pro-capite pari a 97,50 euro per un valore complessivo di 70,9 milioni di euro. Il 66 per cento delle famiglie bergamasche (310.200 su 470mila totali, dato Istat) acquisteranno articoli in saldo.

Le aspettative da parte dei commercianti sono alte, anche se pesa sempre più la concorrenza senza regole di promozioni e sconti, vietati come impone la legge regionale, nei trenta giorni antecedenti i saldi, soprattutto su internet dove la deregolamentazione – denuncia il settore abbigliamento di Confcommercio - è totale. I tagli ai prezzi dei cartellini saranno come gli altri anni progressivi: dal 20-30 per cento iniziale fino al 40 per cento. Da anni la maggior parte dei commercianti invoca un cambio di data per le svendite che, per loro stessa definizione, sono nate per essere “di fine stagione”.

Da Federmoda sono anche arrivate anche regole per saldi chiari e sicuri. La possibilità di cambiare il capo acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante. Tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme, per legge scatta l’obbligo di riparazione o sostituzione entro un congruo periodo di tempo e, nel caso ciò risulti impossibile o se i costi che il venditore dovrebbe sostenere siano sproporzionati, deve esserci la riduzione o restituzione del prezzo pagato. Il compratore è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto. Non c’è obbligo di permettere la prova dei capi, che è rimessa alla discrezionalità del negoziante.

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