“CamminaForeste in Lombardia", alla scoperta dei trekking più belli del territorio
Roberto Cremaschi, Enrico Calvi e Alessandro Rapella portano alla scoperta di trekking tra montagne, pascoli e valli
«Camminare lentamente, non aver fretta di arrivare (compatibilmente con il meteo e con le necessità di arrivare al punto tappa o al mezzo di rientro): gustarsi il percorso e se possibile passeggiare e sdraiarsi nel bosco per un momento di rilassamento, relax, ascolto». Secondo Roberto Cremaschi, sono questi i motivi per i quali mettere in spalla uno zaino e iniziare a camminare per boschi e foreste della Lombardia.
Cremaschi, autore bergamasco, con la casa editrice “Terre di mezzo” ha appena pubblicato “Cammina Foreste in Lombardia”, una guida scritta a sei mani con i colleghi dell’Ersaf (Ente Regionale per i Servizi all’Agricotura e alle Foreste) Enrico Calvo, anche lui bergamasco, e Alessandro Rapella.
Il testo mostra come in Lombardia non ci siano solo città, fabbriche e campi, ma anche boschi e luoghi da scoprire impegnandosi in trekking mozzafiato tra montagne, pascoli e valli inondate di luce o nascoste come tesori gelosamente custoditi dalla natura. I nove itinerari a piedi contenuti nella guida sono adatti a ogni tipo di camminatore, dal più esperto alle famiglie con bambini, e coprono un totale di settecentocinquanta chilometri, percorribili in trentanove giornate. Tuttavia, percorrere tutto il trekking di seguito è un impresa per nulla scontata, perché i dislivelli lo rendono impegnativo. Pertanto, gli autori hanno scelto di dividere il percorso in itinerari di quattro, massimo cinque, giornate ciascuno, capaci di comprendere aree abbastanza omogenee, in cui è più facile organizzare l’accesso alla partenza e all’arrivo, sia con mezzi pubblici (una buona parte del percorso è servita dalle ferrovie) sia con i mezzi privati.
Dal Garda, attraverso la val Camonica, le Orobie, la Valtellina e la val di Mello, tuffandosi nel Sebino e nel Lario, riemergendo nelle terre dei “tre signori” e degli insubri, gli autori hanno utilizzato la classificazione del Cai per valutare l’impegno richiesto. Per la maggior parte si tratta di percorsi escursionistici (E), in qualche caso escursionisti esperti (EE). Nulla di veramente impegnativo, ma si tratta in prevalenza di percorsi di montagna, da affrontare con la dovuta preparazione, attrezzatura, attenzione al meteo. Roberto Cremaschi, nell’indicare il suo percorso preferito, non può che fare riferimento a paesaggi bergamaschi: «Il percorso tra il passo dei Campelli e il passo del Vivione, in Val di Scalve, permette di assaporare, nella solitudine, davanti a montagne di natura dolomitica, tutta la bellezza della nostra provincia».
Tutte le informazioni qui https://www.ersaf.