Il Tribunale è una serra, ma per comprare quindici pinguini ci vuole un ministero
L'aria condizionata è rotta e non ci sono i pezzi di cambio, le grandi vetrate sono sigillate. Si attende l'ok da Roma per acquistare 15 piccoli climatizzatori
di Angela Clerici
Il Tribunale di Bergamo lo salveranno i pinguini. Saranno quindici, andranno nelle stanze più calde degli uffici giudiziari, quelle poste a pian terreno. Faranno il possibile, questi piccoli amici dell’uomo: certo, il Tribunale è una cattedrale e gli uffici sono ben più di quindici. Ma l’intervento rappresenta comunque qualcosa di concreto dopo il guasto, per ora non riparabile, all’impianto di condizionamento e l’esplosione di un’estate tropicale.
È un mondo strano. Da un lato siamo tutti verdi, tutti vogliamo salvare il pianeta dall’ecatombe climatica. Dall’altro si progettano edifici dove le grandi vetrate non possono venire spalancate, con il rischio di creare nei locali un vero effetto serra se non si mettono in funzione potenti condizionatori. Che però consumano energia e quindi contribuiscono a inquinare il pianeta... Quando poi l’impianto di condizionamento va in tilt e il caldo arroventa l’aria... allora la situazione si fa drammatica.
È quello che è successo a metà maggio e che è diventato drammatico nel mese di giugno al tribunale di Bergamo, dove i condizionatori si sono rotti proprio mentre si preparava a scoppiare uno dei mesi di giugno più caldi di sempre (in realtà da una ventina di anni in qua ai record del caldo siamo abituati). Il fatto terribile è che non soltanto si è verificato il guasto, ma che i tecnici non hanno potuto ripararlo perché pare che manchino i pezzi di ricambio. Come è possibile? Sembra che la colpa sia del momento storico, tra pandemia, guerra, speculazioni industriali.
Giudici e impiegati stanno boccheggiando da un mese. Una decina di giorni fa il giudice Donatella Nava è svenuta ed è stata soccorsa da un’ambulanza. Un’impiegata negli stessi giorni ha avuto un mancamento e una ragazza dell’Ufficio del Processo ha subito uno “shock termico” con nausea e febbre oltre i 38 gradi.
Ma tra gli uffici messi peggio c’è anche quello degli avvocati, al quarto piano, il sottotetto, con tanto di vetrate sigillate. La presidente dell’Ordine, Francesca Pietrantoni, si era offerta di anticipare le spese di riparazione dell’impianto, ma poi le è stato spiegato che il problema era di altro genere. Sono scese in campo le rappresentanti sindacali Francesca Mezzanotte e Stella Barbera. Il presidente del Tribunale, Cesare de Sapia, ha fatto un sopralluogo, ha rinunciato persino a qualche giorno di vacanza, ha interpellato la ditta della manutenzione, ma la risposta è stata negativa: non possiamo intervenire per almeno una ventina di giorni.
E allora il presidente ha deciso di avviare una campagna acquisti rivolta a ventilatori e a piccoli climatizzatori, stile “Pinguino”. Ha preparato domande e proposte e avviato l’iter (...).