La siccità separa i Laghi Gemelli: in estate non succedeva da 20 anni
La Regione ha stretto un accordo con i gestori dei bacini idroelettrici delle Prealpi. Serve l’acqua della montagna per irrigare i campi della Bassa
Si è sciolto l’abbraccio dei Laghi Gemelli e i due innamorati, che, come vorrebbe la leggenda, cadendo in un dirupo avrebbero creato i due bacini, si sono separati, per la prima volta, in estate. Solitamente i laghi si dividono a inizio primavera o a fine inverno, dopo che Enel ha rilasciato buona parte dell’acqua, e prima del disgelo. Ma d’estate il fenomeno è eccezionale e rappresenta un unicum negli ultimi vent’anni. Dalla mattina del 6 luglio, e così almeno fino al 14, i due bacini non sono più uniti e la causa di questa separazione forzata è la siccità. I campi della Bassa sono sempre più secchi, sempre più tristemente dorati in un mese in cui dovrebbero mantenere ancora il proprio verde, e per questo la Regione si è trovata costretta a stringere un accordo con i gestori dei grandi bacini idroelettrici delle Prealpi. Diversi invasi sono stati aperti per dare acqua ai campi della pianura. In questo modo, il livello di acqua all’interno del doppio bacino si è abbassato e i due laghi hanno ripreso la loro forma originaria, quella che avevano prima della costruzione della diga del 1932.
«Stiamo gestendo poca acqua sia fluente sia nei laghi - è la dichiarazione ufficiale di Enel Green Power – in coordinamento con le autorità e il Tavolo regionale, per le varie esigenze energetiche, agricole e ambientali. La società adeguerà i programmi di esercizio all’acqua disponibile». La conformazione del territorio vorrebbe infatti che i due laghi restino separati, come sta succedendo in questi giorni. Tuttavia, la costruzione della diga di quasi un secolo fa ne aveva cambiato l’aspetto, creando un innalzamento di acqua tale da unire i due bacini in un unico lago. Il nome è rimasto sempre quello di Laghi Gemelli, destinazione amata dagli escursionisti e simbolo della Val Brembana.
Non solo i Laghi Gemelli, ma molti invasi gestiti da Enel Green Power sono in grave sofferenza e non sono nella condizione di poter continuare a rilasciare acqua, come successo a Carona, dove il lago Fregabolgia è ridotto a poco più di una pozza. In pianura i campi inaridiscono e a 2300 metri il paesaggio cambia, dimostrando come tutto sia collegato. Mai come quest’anno, la morsa della siccità, che quest’anno non conosce tregua, sta plasmando il nostro territorio. È una vera e propria lotta contro il tempo, perché se non dovesse ricominciare a piovere entro il 13/14 luglio, non ci sarà più acqua da prelevare dai bacini idroelettrici per l'irrigazione.