Paola Turani racconta le difficoltà di una madre e viene criticata sui social
L’influencer bergamasca ha postato l’esuberanza del figlio Enea di 9 mesi, ma agli hater risponde: «Si può però affermare che in certi momenti è più impegnativo e non è così facile come sembra? Eccome»
«Non sta fermo un secondo, negli ultimi 15 giorni ha avuto un cambiamento pazzesco», oppure «Terribili i 9 mesi , ma è normale oppure dipende tutto dal carattere di un bambino? O perché i maschi sono più fisici e agitati?». Sono queste le parole di Paola Turani, influencer bergamasca da due milioni di follower, che in questi giorni hanno creato non poco scompiglio su Instagram. In molti l’hanno criticata con frasi che, più o meno esplicitamente, avevano il sapore del «hai voluto la bicicletta? E allora pedala!».
Un figlio non è una bicicletta e la risposta della Turani non si è fatta tardare: «Comunque in passato mi è capitato di leggere o ascoltare qui su Instagram sfoghi di mamme che raccontavano quanto fosse impegnativo crescere un figlio, i momenti di pianto disperato da gestire, l’organizzazione delle giornate, allattamento, le notti insonni, l’educazione, lo svezzamento, i capricci e tutto il resto. Leggevo o ascoltavo i vari racconti come se fossero mie amiche, io non ero ancora mamma quindi non potevo capire, ma potevo immaginare e potevo empatizzare con loro. Ah, l’empatia. Non mi sono mai permessa di giudicare quegli sfoghi e solo pochi mesi fa io di bambini e figli non ne sapevo nulla».
Le storie su Instagram della Turani sono le storie di una madre abituata a dialogare con i suoi follower sui social e che ha condiviso con il suo pubblico le difficoltà quotidiane di crescere un figlio in piena età di sviluppo. Per i bambini vivaci come il suo Enea, sono i mesi dei primi passi e delle tante cadute, tra le risate e i capricci, tra i versi di dialoghi incomprensibili e quelli continui e snervanti.
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Paola Turani è diventata mamma l’otto ottobre 2021, quando è venuto alla luce Enea Francesco Serpellini, figlio tanto desiderato da lei e dal marito Riccardo. Nell’aprile 2021 aveva attirato l’attenzione e il supporto di tante nel mettere a nudo le difficoltà avute nel cercare la gravidanza: «Nel 2013 io e Ricky ci siamo sentiti pronti a provare ad avere un figlio, senza fretta, ci siamo detti “Vediamo cosa succederà!”. E poi “Arriverà.. magari non è il momento giusto.. riproveremo”, pensavamo. Ma questo momento non arrivava mai. L’estate scorsa abbiamo deciso di affidarci ad una clinica per tutti gli esami del caso, erano già passati molti anni. E col senno di poi mi sento di consigliarvi di prevenire, di fare subito gli esami e non aspettare. Purtroppo ci è stato diagnosticato un problema (non entrerò nei dettagli, scusate): concepire naturalmente per noi sarebbe stato molto ma molto improbabile. Quasi impossibile». Ha raccontato poi della decisione di iniziare con un percorso di Pma, mai avviato perché: «Proprio nel mese in cui dovevamo iniziare la Pma io sono rimasta incinta, naturalmente. Questa notizia ha spiazzato tutti, medici compresi, eravamo increduli ma di una felicità che è impossibile spiegare a parole!».
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Dopo l’arrivo di un figlio, le difficoltà non spariscono, anzi, restano come quelle di ogni genitore alle prese ciascuno con la propria storia, come ha spiegato su Instagram in risposta al polverone degli ultimi giorni: «Si può però affermare che in certi momenti è più impegnativo e non è così facile come sembra? Eccome. Perché alcune persone si scandalizzano per queste affermazioni? Non lo so. È giusto buttare una valanga di merda su di me, solo perché sulla mia pagina con il sorriso sulle labbra e in tutta serenità ho espresso un mio legittimo stato d’animo? Secondo me no, ma purtroppo funziona così. Alcune persone si lamentano della perfezione sui social, ma se sei sincera e dici la verità ti massacrano».