Il segreto è anche un limite: con Gasperini si lavora tantissimo, non tutti lo accettano

di Fabio Gennari

Lo spunto arriva da Marsiglia, dove il nuovo tecnico Igor Tudor ha lo spogliatoio praticamente in rivolta a causa degli allenamenti troppo duri cui sottopone il gruppo. Un mantra, quello del tecnico ex Verona, che nasce da lontano e vede Antonio Conte come uno dei promotori principali del concetto: per ottenere risultati, che siano trofei o piazzamenti europei, l'approccio dev'essere di altissima intensità e quindi serve un gruppo di giocatori disponibili al sacrificio. All'alta intensità, al lavoro quotidiano fatto al 150 per cento per arrivare in partita a dare il massimo.

Tornando a Bergamo e all'Atalanta, con Gasperini questo approccio è ormai arcinoto. Tutti i giocatori, quelli vecchi ma anche i nuovi arrivati, sono consapevoli che con il Gasp non viaggi mai al minimo ma spingi sempre fino in fondo. Per arrivare a prestazioni come quelle che abbiamo visto serve seguire il lavoro impostato dal tecnico e dal suo staff, stare bene e accettare anche che alla lunga il logorio fisico possa avere la meglio. Per questo motivo, uno dei principali temi della stagione sarà quello relativo a come il gruppo riuscirà a stare bene, invertendo la tendenza dell'anno passato.

Anche pensando al mercato, questo "dettaglio" non va dimenticato. Chi arriva a Bergamo deve avere doti fisiche e morali importanti. Andare al campo ogni giorno, senza staccare mai e con il tecnico che ti chiede sempre il massimo, non è per tutti e questo depone ancor di più a favore del gruppo che Gasperini allena. Tutti i ragazzi, al netto degli infortuni, danno sempre massima disponibilità, anche perché sanno (lo dimostrano i fatti) che andare al massimo con Gasperini significa migliorare le proprie prestazioni e diventare sempre più forte.