Barriera anti-cinghiali tra Lombardia e Piemonte contro la peste suina. A Bergamo abbattuti 2.152 esemplari
La rete sarà alta un metro e trenta e si estenderà per 17 chilometri. Serve «a evitare un disastro economico»
Una barriera contro la peste suina e per scongiurare il disastro economico legato all'arrivo dei cinghiali: in questo contesto è stato completato il tracciato di barriere artificiali, di circa 17 chilometri, a ridosso di Alessandria, al confine tra Piemonte e Lombardia.
Il tracciato si somma ad altri tratti in via di completamento e ha lo scopo di rallentare la velocità dell'onda epidemica, oltre che di limitare la superficie complessiva in cui il virus dovrà essere eradicato. L'intervento della Regione prevede la realizzazione di una recinzione metallica, costituita da rete annodata a maglie differenziate in filo zincato, dell'altezza di un metro e trenta centimetri. L'installazione segue le esigenze dettate dalla conformazione dell'area, di tipo appenninico e non facile gestione.
La Regione ha ricordato anche quanti sono stati gli abbattimenti di cinghiali nel 2021 provincia per provincia: a Bergamo sono stati 2.152, Brescia 2.036, Como 3.876, Cremona 271, Lecco 368, Lodi 21, Milano 106, Pavia 1.730, Sondrio 477, Varese 1.906, nei parchi e nelle riserve 1187. A Mantova e Monza-Brianza la caccia non è stata consentita. In totale, in Lombardia sono quindi state 14.130.
«Ringrazio il commissario straordinario alla peste suina africana, Angelo Ferrari - ha commentato l'assessore regionale all'Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi - per la rapidità d'azione e tutti coloro che stanno lavorando in modo sinergico, in primis l’Unità organizzativa veterinaria della Direzione generale Welfare di Regione Lombardia, ma anche la Polizia provinciale di Pavia, l'Ambito territoriale caccia Pavia 5 e tutti i volontari attivi su quel territorio. Nella nostra regione è allevato il 54 per cento dei suini italiani. L'arrivo della peste suina anche in aree non ad alta vocazionalità suinicola sarebbe comunque un disastro economico».
La barriera installata tra Liguria e Piemonte, a pochi chilometri dall'Oltrepò pavese, è una misura necessaria per evitare la movimentazione verso la Lombardia dei cinghiali selvatici, vero vettore della malattia. Il Pirellone ha recentemente approvato un piano specifico per ridurre la popolazione, che prevede la caccia di selezione. Nel piano di Interventi annuali di prelievo del cinghiale viene sostituita per la caccia di selezione la soglia massima di prelievo con una soglia realizzativa minima, che deve corrispondere a un target di prelievo pari a non meno dell'80 per cento della popolazione stimata nell'Unità di gestione di attuazione.
Per il prelievo venatorio e il controllo in forma selettiva, viene confermato l'uso di dispositivi per la visione notturna e il foraggiamento attrattivo. Su tutto il territorio della provincia di Pavia è prevista attività di controllo anche alla cerca da autoveicolo, di giorno e di notte. Il piano ha ottenuto i pareri favorevoli di Ispra e CeReP (il Centro di referenza nazionale per lo studio di malattie da pestivirus).