I DATI

Rincari: a Bergamo il costo del cibo cresce meno che nel resto d'Italia. Ma la stangata è l'energia

Fra le città italiane siamo all'80esimo posto per l'aumento dei prezzi degli alimentari, ma al 22esimo per la crescita dei costi di luce e gas

Rincari: a Bergamo il costo del cibo cresce meno che nel resto d'Italia. Ma la stangata è l'energia
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A Bergamo i prezzi degli alimentari crescono ma, almeno stando alle ultime rilevazioni, meno che di altre parti. È quanto sostiene un'indagine dell'Unione nazionale consumatori, elaborata sui dati Istat relativi al mese di luglio 2022.

I settori considerati sono due voci basilari del paniere italiano: cibo e bevande e luce e gas. L'associazione ha stilato una classifica delle città con i maggiori rincari annui. Ebbene, il nostro capoluogo si piazza all'80esimo posto per i rincari del cibo. Ma al 22esimo per quelli dell'energia.

Cibo e bevande

In Italia, i prezzi dei prodotti alimentari, dice la rilevazione, sono saliti del 10 per cento su base annua. Detto in soldoni, si tratta di 564 euro a famiglia in 365 giorni. In molte città è andata ancora peggio. A Cosenza, per esempio, mangiare e bere costa il 13,1 per cento in più (847 euro l'anno). A Viterbo, l'incremento dei prezzi è stato del 12,8 per cento con un aggravio annuo pari a 713 euro. A Imperia, terza in classifica, mangiare costa il 12,7 per cento in più, pari a 680 euro.

Seguono Sassari, Ascoli, Catania, Verona e Terni. Va considerato, poi, che le somme in euro si riferiscono a una famiglia media. Per i nuclei più numerosi va decisamente peggiore. Per una coppia con due figli i rincari salgono a 769 euro. Per un nucleo familiari con 3 o più figli, i costi incrementano di 919 euro. Analoga progressione vale anche per le singole città.

Mangiare e bere a Bergamo, dice la statistica, costerà in un anno 400 euro in più. I prezzi degli alimentari da noi sarebbero cresciuti del 7 per cento.

Energia

Va peggio - molto peggio - per quanto riguarda l'energia. In Italia i rincari a luglio sono stati stellari: +59,2 per cento. Una mazzata per le famiglie, che si ritrovano a spendere in media 798 euro in più, in un anno, per luce e gas. In alcune città i prezzi sono raddoppiati rispetto all'anno scorso.

A Bolzano per esempio i costi sono decollati del 107,3 per cento. A Trento del 105,2. A Perugia del 65,9. E poi stangate notevoli anche a Terni, Teramo, Varese, Lodi, Milano, Catania e Brescia (63,4 per cento).

A Bergamo, siamo poco distanti. Basta guardare le recenti bollette. La rilevazione dei consumatori dice che da noi l'energia a luglio è costata il 62,1 per cento in più. Il che ci pone al 22esimo posto in Italia per rincari di luce e gas. E con l'arrivo dell'autunno, il rischio è quello di una mazzata micidiale.

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