In carcere il ladro d’appartamenti delle vie Carducci e Goethe: aveva anche occupato un’abitazione
Il proprietario di casa era riuscito a fotografarlo diffondendo lo scatto nel vicinato: una signora lo ha rivisto ed ha chiamato i carabinieri
Si trova in carcere, in attesa del processo il prossimo 16 settembre M. J., 36 anni, marocchino senza fissa dimora resosi autore di svariati furti, oltre che dell’occupazione di un appartamento, a Bergamo nelle palazzine comprese tra le vie Goethe e Carducci.
Il soggetto era arrivato all’attenzione delle cronache nel primo periodo di agosto, dopo che aveva occupato l’abitazione di un uomo che si trovava in vacanza in Liguria con moglie e figlio di undici anni. Un’amica di famiglia si era offerta di dare da magiare alla gatta durante la loro assenza ma, entrata nell’abitazione in via Goethe, si era ritrovata davanti l’uomo, che aveva passato la notte lì su un materasso in soggiorno, svuotato la dispensa e scaricato diversi film da internet, che aveva poi guardato alla televisione. La donna aveva chiamato la Polizia e avvisato il proprietario di casa, che era partito per tornare in città. Arrivato a Bergamo, dopo aver constatato il disastro lasciato dal delinquente nell’appartamento, si era fermato a dormire dai genitori ma, il giorno dopo, aveva ritrovato fuori da casa sua il marocchino, che ci era entrato una seconda volta poco prima. Proprio in quell’occasione gli aveva scattato una foto, poi diffusa tra il vicinato.
Il malvivente era stato poi arrestato poco dopo, con ancora addosso parte della refurtiva, ma la Polizia lo aveva rilasciato provocando l’indignazione della vittima del crimine, che aveva scritto all’Eco di Bergamo raccontando la sua vicenda. Tuttavia, secondo quanto riportato oggi (lunedì 16 agosto) dal Corriere Bergamo, il personaggio non è rimasto in giro a lungo: domenica 14 agosto infatti, intorno alle ore 14, una delle inquiline di una palazzina in via Carducci lo ha riconosciuto mentre si trovava nel cortile del condominio ed ha chiamato gli agenti. Addosso gli hanno trovato la refurtiva dei giorni scorsi: 1.500 euro, gioielli e orologi.
Portato in questura, ha preso a calci la cella con pareti in plexiglass cercando di non farsi ammanettare. Si è in seguito scoperto che il 36enne, denunciato per furto e resistenza a pubblico ufficiale, ha numerosi precedenti per furto, danneggiamento e porto ingiustificato di chiavi e grimaldelli. Noto alle forze dell’ordine con un altro nome, aveva già tre condanne a suo carico. L’individuo ha dato in escandescenze anche in tribunale nella giornata di Ferragosto e, a causa della sua condotta, è stato portato in via Gleno come misura cautelare.