Arrivederci Accademia Carrara: festa di saluto e 5 mesi di chiusura e riallestimento
La pinacoteca riaprirà il 26 gennaio 2023. Deejay set, street food, chiusura del museo posticipata a mezzanotte dal 26 al 28 agosto. Ingressi ridotti prima dei cinque mesi di pausa
Bergamo si prepara a salutare l’Accademia Carrara, che dal 29 agosto 2022 al 26 gennaio 2023 resterà chiusa per permetterne il riallestimento. Non sarà quindi un weekend di addio, ma di arrivederci quello in programma per venerdì 26, sabato 27 e domenica 28 agosto. Saranno tre serate con ingressi ridotti al prezzo di cinque euro, chiusure posticipate con l’accademia visitabile fino alle 24.00, con deejay set e street food. L’evento, chiamato "Neverending Carrara. Un weekend in museo verso il 2023", animerà la pinacoteca e la piazza antistante con un ricco programma.
La sera del 26 agosto a partire dalle 19 le danze si apriranno con un djset affidato a Borderline e Snow Patrol. L’appuntamento si ripeterà nelle due sere successive con la musica di Winstan e Borderline. Inoltre, sia sabato sia domenica la piazza antistante la Carrara ospiterà il "Flea market", mercatino dell’home made, del vintage e del riciclo tra moda e design. Per i più avventurosi e per chi non ha paura di sperimentare, c’è la "Museum Escape", un’esperienza immersiva, pensata appositamente per l’occasione.
Il responsabile operativo Gianpietro Bonaldi anticipa quello che succederà dopo il week end di festa: «In autunno, la Fondazione Accademia Carrara farà un tour promozionale in cinque città del Nord Italia, lungo l’asse dell’A4, e in sei centri della Bergamasca per far conoscere il nuovo allestimento». La data più attesa rimane il 26 gennaio 2023, quando la pinacoteca riaprirà i battenti. Sarà uno dei primi eventi di Bergamo e Brescia Capitale italiana della Cultura.
La direttrice Maria Cristina Rodeschini spiega: «La commissione scientifica ha lavorato a lungo per rifunzionalizzare gli spazi con l’obiettivo di rendere più fruibile il patrimonio del museo. Il primo piano sarà dedicato alle mostre temporanee e a focus specifici sulle opere conservate nei nostri depositi, ne abbiamo già in mente una decina, mentre la collezione permanente sarà tutta al secondo piano». Al piano terra restano gli spazi per accogliere il pubblico: biglietteria, bookshop, guardaroba, area educativa. Nella barchessa di sinistra, eliminate le sale espositive, è stato ricavato un nuovo deposito per le opere, a disposizione di studiosi e conservatori. Il cambiamento sostanziale sarà nel numero delle sale, che quasi dimessa, passando dalle 28 attuali alle 15 e di conseguenza saranno meno anche le opere in mostra, ridistribuite su due dei tre piani del palazzo. I quadri non saranno più appesi ai muri ma fissati su aste in metallo calate dal soffitto e verranno rinnovati i colori delle pareti passando dall’attuale grigio ai toni del rosso, del blu e dell’azzurro. A nuovo anche le didascalie per intervenire e migliorare un aspetto che era considerato il tallone d’Achille del precedente riallestimento. Verrà poi aggiunto un nuovo camminamento esterno all’edificio. Pensato dall’architetto Antonio Ravalli, la struttura intende consentire ai visitatori di guadagnare l’uscita senza tornare sui propri passi, come invece accade ora.
L’assessore alla Cultura Nadia Ghisalberti sottolinea: «Il primo piano sarà la parte più innovativa del museo. Le grandi mostre sono importanti, e resteranno. Non dimentichiamo che il prossimo anno avremo due mostre sfidanti, dedicate a Cecco del Caravaggio e al melodramma».