Zingonia, l'energia di più di mille tifosi per abbracciare (e caricare) l'Atalanta
Al fianco del gruppo di Gasperini si sono presentati in tantissimi con il solo obiettivo di farsi vedere e sentire da tutti i giocatori: è stato un grande momento di passione
di Fabio Gennari
No, soltanto con le parole è impossibile rendere bene l'idea di come un tranquillo sabato pomeriggio di fine agosto a Zingonia sia diventato, improvvisamente, qualcosa di grande. Vero. Magico. Al Centro Bortolotti, la casa dell'Atalanta, si sono radunati più di mille tifosi (la stima è probabilmente per difetto) e lo hanno fatto per 10 minuti abbondanti di fronte alla squadra. Non per una partita, non per un'allenamento. No. Per un contatto. Separati da una rete, a circa 10 metri di distanza: l'Atalanta e la sua gente, ragazzi che hanno addosso colori che un popolo ama alla follia. Molto semplice.
Il pomeriggio era iniziato con la conferenza di Gasperini, l'appuntamento dei tifosi era alle 15 e centinaia di persone, proprio a quell'ora, erano già pronte. Tanti bambini, tanti anziani ma, soprattutto, tanta Atalanta. Non è la prima volta che i tifosi si organizzano per andare a farsi vedere, a farsi sentire e quasi a farsi toccare dal gruppo di Gasperini. Il tecnico in conferenza aveva parlato del grande entusiasmo che lui e i giocatori avvertono sulla pelle, prima di entrare il "Laki" (colui che lancia i cori allo stadio e che sta cercando di mettersi in prima persona a dare un contributo importante per la riorganizzazione del tifo) ha parlato alla folla esprimendo concetti importanti che fanno ben sperare per il futuro.
Una volta entrati in tribuna, cori e fumogeni hanno fatto da contorno di colore ad un'esplosione di passione che nessun video potrà mai raccontare fino in fondo. Gli occhi della gente, le parole che sono state dette e quelle che invece si sono soltanto intuite dagli sguardi e da tanti gesti sono istantanee di un pomeriggio in cui non c'era una partita da seguire ma, semplicemente e visceralmente, una passione da dimostrare. Un vestito fatto d'amore poggiato sulle spalle di ragazzi che devono solo spingere al massimo per rendere il popolo atalantino orgogliosi di loro. Tanto la storia è sempre la stessa: a quelli della Dea basta dire dove e quando. Se c'è l'Atalanta da sostenere, a tutto il resto ci pensano loro.