L’arte di arrangiarsi a Napoli 2.0 I mestieri assurdi in tempi di crisi
Che l’Italia sia un Paese ricco di creatività e inventiva non è certo cosa nuova. All’estero, appena dopo gli oramai noti e fastidiosi pregiudizi, viene quello degli italiani geniali, che ci inorgoglisce un po’ di più. Ma la vera capitale della creatività è, senza dubbio alcuno, Napoli. Vuoi per storia, vuoi per genetica, nel capoluogo campano la fantasia l’ha sempre fatta da padrona, soprattutto quando essa dev’essere usata per portare a casa la pagnotta. L’arte di arrangiarsi, infatti, è diventata quasi una cultura a Napoli, dove da sempre lavori classici si affiancano a mestieri nuovi e più o meno legali, ma che non fanno male a nessuno. Di questi tempi, inoltre, con la crisi che picchia sempre più duro, non possiamo certamente biasimare chi tenta di arrotondare l’entrata mensile. E così c’è chi ha pensato bene di imprimere su carta questa rinascita dell’”arrangiarsi” partenopeo: Sergio e Dario Assisi hanno pubblicato, con la Cairo Editori, il libro Noi speriamo che ce la caviamo, 100 modi per arrangiarsi nell’Italia della crisi, piccolo vademecum delle nuove professioni napoletane. Una brillante e divertente lettura, realizzata anche con il prezioso aiuto di Marcello D’Orta, storico autore di Io speriamo che me la cavo e recentemente scomparso.
Vecchia arte dell’arrangiarsi. A fornirci un quadro completo di quanto racchiuso nell’opera dei fratelli Assisi è il sito Lettera43, che in un divertente articolo ripercorre tutti i più strani mestieri che a Napoli sono sempre esistiti, son tornati in voga o sono nati recentemente. Il motivo per cui l’opera fa sorridere è che, leggendolo, ci si rende conto di trovarsi di fronte a un esempio di straripante creatività popolare, in grado di offrire alla gente la possibilità di ottenere, per vie legali o quasi, tutto quel che si desidera. Se c’è una persona che proprio non ci va giù e desideriamo, con poca bontà d’animo, che le vada storto qualcosa, non ci resta che rivolgerci ad uno dei vari jettatori di professione; se invece vogliamo far pubblicità ad un nuovo prodotto o un nuovo locale, possiamo contattare il caro vecchio ‘o pazzariello, tornato di moda nei tempi recenti; non possiamo poi dimenticare i cantanti per le serenate, vero must dei fidanzamenti ufficiali partenopei; per i più viziati, invece, ci sono la stiratrice di giornali e il lustrascarpe.
Breve vademecum dei nuovi mestieri. Ma gli anni passano, i tempi mutano e le esigenze cambiano. Così, oltre a questi evergreen, da qualche anno a questa parte, tra Forcella e piazza Dante, sono tanti i mestieri strani e innovativi nati per combattere la crisi. C’è, ad esempio, l’accompagnatore al ritiro della pensione, disposto a prendere sotto braccio la vecchiettina di turno nel percorso da casa alla posta e viceversa, difendendola da eventuali tentativi di scippo. Il tutto alla modica cifra di 10 euro. Rimanendo nell’ambito degli accompagnatori, c’è anche quello disposto a stare al tuo fianco con l’ombrello in mano nei giorni piovosi: 1,50 euro per i primi 200 metri, poi appena 1 euro per ogni ulteriori 200 metri. Ci sono anche i mestieri che evitano una fatica in più ai più pigri: l’assistente gommista, ad esempio, che in caso di foratura è pronto a raggiungervi e sostituirvi la ruota bucata in cambio 10 euro, con tariffa che raddoppia dopo le 22; il prenotatore di parcheggi, che in cambio di 5 euro si reca di prima mattina ad occupare un parcheggio che vi servirà una volta giunti sul posto (a meno che qualcuno non gli abbia offerto di più nel frattempo, chiaro); finanche il venditore di sigarette a domicilio, disposto a portarvi direttamente a casa il pacchetto di sigarette desiderato con un leggero sovrapprezzo di 50 centesimi di euro (che diventano 30 per il secondo e 20 per il terzo), ma anche in questo caso fate attenzione, perché dopo le 20 la tariffa base sale a 70 centesimi.
I mestieri figli della modernità. I mestieri più bizzarri e creativi di oggi, però, sono legati alle nuove esigenze. I ritmi sempre più frenetici delle nostre vite, ad esempio, porta molti uomini a dimenticarsi del romanticismo e dell’importanza di far sentire sempre amata la propria moglie. Così è nato l’ingelositore: soggetto che in cambio di 300 euro al mese, spese escluse, è disposto a dedicare attenzioni alla donna che l’ha contattato. E così, tra mazzi di fiori, bigliettini smielati, messaggini hot e pensieri dolci, tenterà di riaccendere il sentimento del marito poco attento. Rimanendo sul tema dell’erotismo, è nato anche il panettiere erotico, specializzato nella produzione di pane dalla forme allusive e, secondo alcuni, afrodisiache. C’è anche il venditore di giornali a chi va “in camporella”, che si preoccupa di offrire un riparo dagli occhi indiscreti alle coppiette in cerca di intimità. In estate, invece, l’aumento di popolazione lungo le coste offre nuove opportunità di guadagno, soprattutto a chi ha scelto di arrotondare facendo lo spalmatore, ovvero l’individuo disposto a spalmare la protezioni e gli olii solari per appena un euro. Con 2,50 euro lo avrete a vostra disposizione per tutta la giornata.
Ma il mestiere più moderno è senza dubbio l’internettista ambulante: ci si piazza con pc portatile e chiavetta per navigare in prossimità di luoghi affollati o dove si sa che si creeranno delle code e si offre alla gente la possibilità di navigare comodamente con il computer: 80 centesimi per spedire una mail o consultare il sito preferito, ma per un massimo di 10 minuti, altrimenti scatta il sovraprezzo. Questo mestiere è un po’ l’evoluzione 2.0 dell’intrattenitore da attesa, caro vecchio mestiere di coloro che, alle fermate dei pullman ad esempio, per pochi spiccioli erano disposti a farvi compagnia, chiacchierando del più e del meno, come foste vecchi amici. Che ci volete fare, i tempi cambiano, anche a Napoli.