Monopattini sui marciapiedi, Lega: «Non è cambiato niente dall’ultima ordinanza»
Il consigliere e segretario cittadino del Carroccio ha presentato un’interrogazione sull’argomento
I monopattini, si sa, sono da sempre un tema divisivo a Bergamo tra il centrosinistra e il centrodestra: se da una parte ne viene esaltata la comodità e la praticità per gli spostamenti, dall’altra se ne chiede da sempre una maggiore regolamentazione per motivi di sicurezza. La stessa Giunta aveva prorogato il 24 ottobre scorso, dopo varie sollecitazioni, l’ordinanza che vietava il transito sui marciapiedi di viale Papa Giovanni XXIII, via Bonomelli e via Paglia.
Tuttavia, a quanto pare, le regole non sarebbero seguite da diversi utenti di questi mezzi: «Come verificato durante il periodo di applicazione della “prima ordinanza”, il regolamento imposto ai cittadini non è stato fatto osservare: infatti, proprio su Viale Papa Giovanni, sono state decine le segnalazioni che riportavano un uso non corretto dei monopattini sui marciapiedi – ha spiegato Alessandro Carrara nell’interrogazione presentata ieri, lunedì 29 agosto -. La tendenza risulta invariata anche negli ultimi giorni: residenti e commercianti confermano che, nonostante la proroga dell’ordinanza, nulla sia cambiato». Il documento depositato in Consiglio comunale vede allegate anche delle foto, che testimonierebbero quanto lamentato dall’opposizione.
Secondo il rappresentante del Carroccio, mancherebbero i controlli oppure non sarebbero fatti in numero sufficiente per far rispettare la norma decisa da Palazzo Frizzoni. Inoltre, pare che disagi siano causati anche dalle bici disponibili in modalità sharing che, come i monopattini, vengono spesso lasciate in luoghi non indicati, provocando fastidi ai pedoni. Diversi sono già stati gli incidenti in cui sono rimasti coinvolti questi tipi di mezzi, dovuti al loro uso improprio. Quello che viene chiesto all’Amministrazione, in conclusione, è di intensificare i controlli per far rispettare il divieto, oltre che di trovare una soluzione all’abbandono di questi veicoli “green” in giro per la città.