Il dramma di chi assiste i propri cari anziani, abbandonato a se stesso dalla politica
La grave emergenza che la politica non vuole vedere. Assumere una badante o scegliere una Rsa costa almeno 1800 euro al mese
di Andrea Rossetti
È arrivato il momento che si inizi a parlare di anziani. Perché il nostro Paese ha un serissimo problema di invecchiamento: a oggi, circa il venti per cento della popolazione è composta da persone sopra i 65 anni, percentuale che si stima possa toccare il 36 per cento nel 2050. Insieme al Giappone, siamo la nazione che fa meno figli e invecchia più rapidamente.
La Bergamasca non fa certo eccezione: secondo i dati della Cisl, nel 2011 la popolazione provinciale sopra i 65 anni era il 17,75 per cento del totale; oggi rappresenta il 21,44 per cento. Di questa “fetta”, ben il 29,72 per cento è composta da persone con più di 80 anni.
In dieci anni, la popolazione bergamasca che ha superato gli 80 anni è aumentata del 35,83 per cento. Sono numeri che rendono la nostra provincia una delle più anziane del Paese.
Il silenzio della politica
Eppure, di tutto questo non se ne parla. Siamo in piena campagna elettorale, i politici occupano quotidianamente tv e giornali, ma il tema dell’invecchiamento non viene mai sfiorato. Basta sfogliare i programmi dei partiti per capire come la questione non sia ritenuta prioritaria: se Lega e Azione-Italia Viva dedicano almeno un capitolo alla terza età (proponendo entrambi la creazione di un apposito dicastero o, quantomeno, di un Dipartimento), nel programma del Pd il termine «anziani» viene citato solo una volta. Zero in quello dei Cinque Stelle.
Quando si parla di welfare, di misure di contrasto al crollo demografico, di supporto alle famiglie, pare che gli anziani non esistano. Una follia. Anche perché, per quanto sia evidente la carenza di supporto ai genitori, soprattutto se giovani, è anche vero che le persone alle prese con le difficoltà della cura di persone sopra i 65 anni sono sempre di più. E nei prossimi anni non potranno che aumentare.
Come ci sono donne costrette a sacrificare la loro vita professionale per prendersi cura dei figli, sono sempre di più le donne costrette ad andare in aspettativa o, addirittura, a lasciare il lavoro per prendersi cura di genitori non più autosufficienti. Parliamo di donne perché, statistiche alla mano, purtroppo è ancora la popolazione femminile a coprire, nella stragrande maggioranza dei casi, il ruolo di caregiver (prestatore di cure) familiare.
Bene i bonus, ma non bastano
«La verità è che il tema, politicamente, non ha appeal», commenta allargando le braccia sconsolata l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Bergamo, Marcella Messina. Palazzo Frizzoni, però, il problema ce l’ha ben chiaro e, in questi anni, ha fatto investimenti importanti nel settore.
Non ultimi, i circa 7,5 milioni di euro messi per il prossimo triennio: «Fino al 7 settembre è aperto un bando per coprire una serie di servizi destinati alla fascia di popolazione over 65 - spiega Messina -. Parliamo di 2,5 milioni di finanziamento annuale dal 2022 al 2025. Chi vincerà avrà il compito di coprire diverse attività, che vanno dal pronto intervento attraverso personale professionale al trasporto per questioni mediche».
Come spiega l’assessore, la tragedia del Covid ha messo in luce le tante lacune della nostra società nella cura degli anziani. Ha agito da acceleratore per determinate misure, messe in campo nei mesi più neri e mantenute ancora oggi. «Il progetto BergamoAiuta - spiega Messina - è nato nell’emergenza, ma ho voluto che restasse attivo anche dopo. L’idea è dare un supporto primario a tante persone senza per forza passare dai Servizi sociali».
Parallelamente, il Covid ha anche portato moltissimi finanziamenti, «ma spesso senza alcun criterio - continua l’assessore -. Sono stati utili, certo. Però determinate problematiche non scompariranno con la fine della pandemia. Certe misure, quindi, dovrebbero diventare strutturali. Ma la presenza dello Stato è purtroppo molto scarsa e la politica non ci sente».
Il dramma delle famiglie
Chi invece sente eccome il problema sono quelle famiglie alle prese con la cura degli anziani. I sacrifici da fare non si contano solamente in termini di ore ed energie spese in questo delicato impegno, ma anche e soprattutto in termini economici. Perché la cura costa. E l’aiuto dello Stato è praticamente nullo. Basti pensare che (...)