"Pugno per pugno", l'assurda moda che spopola sui social (e fa vittime)

Di fronte alla morte o ad un tragico avvenimento, il più delle volte, occorre solo il silenzio. Non perché manchino le parole (anzi, di solito ce ne sono anche troppe), ma perché qualsiasi commento o riflessione non serve quasi mai a render ragione di quello che è successo. O ad alleggerire il peso di chi vive in prima persona quella fatica. Qui, però, si fa lo sforzo di prender nuovamente carta e penna, non per dovere di cronaca, piuttosto per rispetto e amore nei confronti di quell’umana natura che risiede (viva o magari un po’ addormentata) in ognuno di noi. La notizia che ha scosso la mente di chi scrive riguarda la morte di Tommy Main, un giovane padre di 23 anni, deceduto dopo aver partecipato a un party Punch 4 Punch (letteralmente, “pugno per pugno”), ovvero una festa in cui i partecipanti si picchiano a suon di pugni.
Che cos’è il Punch 4 Punch. Spendiamo qualche parola per spiegare questa moda scellerata. Nata negli Stati Uniti, in breve tempo, grazie anche ai video postati sui social network, è divenuta popolare in tutto il mondo. Al momento, purtroppo, un luogo dove ha incontrato molta popolarità è proprio l’Inghilterra. Il Punch 4 Punch di solito coinvolge due giocatori che, a turno, si tirano pugni in alcune zone del corpo precedentemente stabilite: braccio o spalla, ma a volte anche stomaco, torace o testa. Il primo che rinuncia, è additato da tutti come “debole” e di solito paga la sconfitta dovendo ingurgitare una quantità imprecisata di alcool. Il gioco, sempre che di gioco si possa parlare, è ogni volta ripreso da tablet e smarphone per poi essere condiviso tra gli amici e pubblicato sui social e su Youtube.
La morte di Tommy Maind. La prima vittima di questo terribile passatempo porta il nome di Tommy Maind. Secondo quanto riportato dal Mirror, il decesso sarebbe avvenuto tra la notte di sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio, quando, proprio durante una festa a casa sua, il giovane 23enne metteva alla prova la sua forza contro un altro ragazzo di qualche anno più giovane di lui. La zona dedicata ai pugni era il petto. Colpo dopo colpo, nessuno dei due voleva cadere sconfitto.
Ma ad un certo punto Tommy cede, crolla a terra privo di sensi e gli amici non riescono a fargli riprender conoscenza. Immediatamente trasportato in ospedale, le sue condizioni appaiono subito disperate. Dopo qualche ora di coma, viene dichiarato morto. Subito dopo il decesso, Desmond Bartley, l’avversario di soli 20 anni che ha sfidato Tommy, viene accusato di omicidio. La famiglia della vittima è scioccata e ancora incredula di fronte a quello che è accaduto, il fratello di Tommy ha sfogato il suo dolore e la sua rabbia con un post su Facebook, accusando chi ha assistito alla scena di non aver fatto nulla per fermare i due contendenti.