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Giovedì 15 appuntamento al Giardino La Crotta per vedere i corti del Festival Orlando
Sei titoli contro la violenza di genere e a favore dell’inclusione verranno proiettati dalle 21.00
Le giornate si accorciano, la sera è meglio uscire con il maglioncino, ma stare all’aperto è ancora gradevole. L’Associazione culturale Immaginare Ornaldo Aps sfrutterà proprio questi ultimi scampoli di estate per proporre una serata, quella di giovedì 15 settembre, tutta dedicata ai corti cinematografici. Saranno sei i film proiettati dalle 21.00 per Orlando Shorts, la rassegna di cortometraggi del Festival Orlando, curata da un gruppo di giovani under25.
Nella cornice del giardino La Crotta, si rincorrerano le proiezioni di “Are you still watching” di Tali Polichtuk e Kitty Chrystal, viaggio psichedelico, caotico e allucinato tra cultura pop, mental health e conseguenze del lockdown; “Night Ride” di Eirik Tveiten, un tram lanciato in una insolita corsa nella fredda notte norvegese, in un viaggio frenetico per spezzare il silenzio; “Ybqe - Young Black Queer Eyes” di Daniel Fioraso e Lorenzo Lanzo, un insieme di storie che intrecciano queerness e blackness nella quotidianità dei giovani della città di Milano; “A family Affair” di Florence Keith-Roach, i postumi di una sbornia, una stanza sconosciuta e una serie di equivoci sconvolgono il risveglio di Annabelle; “Motta” di Nish Gera il fotografo Fabio da Motta presenta i suoi lavori di bondage floreali interrogandosi sui limiti tra arte, fantasia e provocazione e “Dans la nature” di Marcel Barelli, un giocoso corto di animazione che mette in discussione, con intelligenza, i concetti di naturale e contronatura. Tutti titoli e film in piena linea con la convinzione dell’associazione nel concepire «la cultura come strumento di formazione e di evoluzione collettiva, come forza e sostegno individuale in grado di ampliare le possibilità di espressione e di conoscenza attraverso visioni plurali del reale».
L’Associazione culturale Immaginare Ornaldo Aps Orlando intende lavorare in positivo per decostruire i presupposti culturali che possono portare a violenza di genere, bullismo e omo-lesbo-bi-trans-fobia . Questa volta, ha scelto la settima arte come sua messaggera.
