di Andrea Rossetti
Tre mesi di tempo, poi l’Accordo di programma siglato da Comune di Selvino, Provincia di Bergamo e Regione Lombardia per la realizzazione sull’altipiano del cosiddetto Skidome scadrà. Si parla di una struttura sportiva destinata allo sci (e ad altre discipline invernali) indoor.
Il progetto, a distanza di undici anni da quell’accordo, s’è però incagliato. E ora le realtà promotrici dello stesso, ovvero la società Neveland e l’associazione Selvino Snow, sono tornate a fare pressioni affinché qualcosa, a livello istituzionale, si smuova.
Come spiegato sulle pagine de L’Eco di Bergamo dal presidente della Provincia, Pasquale Gandolfi, e da Chiara Drago, consigliere di via Tasso con delega alla Pianificazione urbanistica, i motivi dello stop sono prettamente tecnici e burocratici. In altre parole, servono ulteriori documenti.
Negli anni, infatti, gli equilibri politici sono variati, così come le normative legate al consumo di suolo. Proprio quest’ultimo è il nodo più difficile da sciogliere. Perché Selvino, numeri alla mano, è già uno dei Comuni montani bergamaschi più altamente “cementificati” e la realizzazione di un’opera come lo Skidome peggiorerebbe la situazione.
Quanto cemento!
A luglio, l’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) ha diffuso l’annuale rapporto su “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici”. Dai dati lì riportati si scopre che, al 2021, la percentuale di suolo consumato nel Comune di Selvino è pari al 19,55 per cento, che su un territorio relativamente vasto (6,43 chilometri quadrati) e montano non è affatto poco.
Come ha sottolineato Drago, infatti, la percentuale media di urbanizzazione delle valli bergamasche è pari al 7 per cento circa e quella dell’intera provincia è del 15,4 per cento. In altre parole, Selvino, pur trovandosi in un’area scarsamente urbanizzata, presenta un indice di cementificazione vicino ai livelli di Comuni dell’hinterland o addirittura della Bassa (…)