Omicidio di Fausto Gozzini, la confessione di Gottardelli: «Mi aveva rubato quattrocentomila euro»
Davanti al gip, il 78enne di Covo ha confermato le indiscrezioni: alla base dell'assassinio c'è una questione di soldi
La rivelazione del movente è arrivata ieri, 16 settembre, durante l'interrogatorio di garanzia davanti al gip Elisa Mombelli. Domenico Gottardelli, 78enne di Covo che la mattina di mercoledì ha ucciso con un colpo di fucile l'imprenditore di Romano di Lombardia Fausto Gozzini, 61 anni, nell'azienda di quest'ultimo a Casale Cremasco, ha rivelato che ad averlo spinto al folle gesto è stata una questione di soldi, come già era stato ipotizzato.
Come spiegano i colleghi di PrimaTreviglio, Gottardelli avrebbe detto al giudice: «Mi ha rubato 400mila euro e l'ho ucciso, mi sono tolto un peso». Sono state, di fatto, le sue prime parole da quando è stato arrestato subito dopo l'assassinio. Stando alle indiscrezioni, Gottardelli in carcere sarebbe «sereno», pienamente consapevole di quanto fatto e delle conseguenze.
L'Eco di Bergamo spiega che i soldi sarebbero stati sottratti al 78enne alcuni anni fa. L'ex idraulico li teneva nel suo garage, erano i risparmi di una vita, ma all'improvviso sparirono. Gottardelli ha spiegato al gip che lui e Gozzini erano grandi amici e solo l'imprenditore 61enne e un'altra persona avevano accesso alla sua abitazione. Per questo, quando non trovò più i soldi, ha pensato subito a loro.
Nel tempo, il 78enne s'è convinto sempre più che a rubargli il denaro fosse stato Gozzini, che in passato aveva avuto problemi con la giustizia a causa di una sua precedente attività. Eppure, Gottardelli non ha mai affrontato direttamente la questione con l'amico. Ha continuato a dilaniarsi nel dubbio in silenzio, arrivando addirittura a non dormire più, come avrebbe riferito al gip.
Alla fine, la decisione di agire. Prima di presentarsi in azienda da Gozzini, sembra che il 78enne avesse chiamato l'amico per sapere se poteva andare a trovarlo. Poi, però, s'è presentato lì con un fucile. Quanto avvenuto dopo, purtroppo, è ormai noto.