Primo posto? Sono i vantaggi sulle altre a regalare grande fiducia per le prossime gare

di Fabio Gennari

L'Atalanta, grazie al successo sulla Roma in trasferta, ha raggiunto quota 17 punti in classifica, come il Napoli. La tifoseria sogna in grande, a Bergamo però non è ancora il momento di perdere la trebisonda pensando davvero allo scudetto (il campionato è molto lungo). Detto questo, è giusto confrontarsi con le difficoltà (di classifica) degli altri e pensare che tra protagoniste inattese e altre in clamoroso ritardo ci sono diversi motivi per sorridere.

Dopo sette giornate di campionato, la Dea si trova a +3 su Lazio e Milan, +4 sulla Roma, +5 sull'Inter, +7 sulla Juventus e +8 sulla Fiorentina. Delle sette squadre che l'anno scorso hanno preceduto i nerazzurri orobici nella corsa europea, solo il Napoli sta tenendo botta, mentre ai vertici del campionato si è insediata ad esempio l'Udinese (-1 dalla Dea) con il Torino (-7) che fino a poco tempo fa era molto più vicino di quanto non sia ora.

Guardarsi le spalle, in un momento in cui le vertigini del primo posto potrebbero creare più di un problema se si pensasse che la squadra è arrivata al massimo di quello che può fare (è vero l'esatto contrario), conviene ragionare all'opposto: per rivivere il sogno Champions bisogna mettersene alle spalle almeno quattro di quelle arrivate davanti nel campionato 2021/22, per accedere all'Europa League almeno due e per entrare in Conference una sola.

Certo, sorprese come l'Udinese possono sempre sparigliare le carte, ma alla lunga le big possono rientrare tutte e hanno mezzi tecnici, fisici e tattici per conquistare un posto in alto. Insomma, niente calcoli e avanti alla giornata, con la consapevolezza che c'è ancora tanta strada da fare e che anche se stare in vetta piace a tutti è giusto preoccuparsi principalmente di chi lotta per un posto al sole. Consapevoli che, per quello che la squadra sta esprimendo, oggi la Dea è un obiettivo da inseguire da parte di molte avversarie.