La comunità iraniana di Bergamo in piazza per protesta dopo la morte di Mahsa Amini
La manifestazione si svolgerà in Piazza Pontida e sono invitati tutti i cittadini. A scatenare la reazione, l'uccisione da parte della polizia della 22enne a Teheran

Si chiamava Mahsa Amini, aveva ventidue anni. È stata fermata dalla polizia di Teheran (in Iran) perché non indossava correttamente il velo, pare che dei capelli ne fuoriuscissero. Mahsa è stata picchiata selvaggiamente perché si rifiutava di salire sul furgone che l’avrebbe portata in questura. È morta tre giorni dopo. Il decesso della giovane ha innescato molte proteste in Iran. Ai suoi funerali, avvenuti a Saghez, città in cui era nata, molte donne hanno manifestato togliendosi il velo e sventolandolo in segno di protesta.
La comunità iraniana di Bergamo (composta da circa centoventi persone) ha organizzato per domani pomeriggio (mercoledì 21 settembre), alle 18, una manifestazione in Piazza Pontida per protestare contro il governo iraniano e in segno di solidarietà con le donne persiane che in queste ore stanno manifestando il loro sdegno a Teheran.
Dice una ragazza iraniana che studia a Bergamo: «D’estate a Teheran girano questi furgoni, se un poliziotto vede che dall’abito escono un piede o una ciocca di capelli, oppure una mano nuda, allora la donna viene fermata, messa sul furgone e portata in questura. Le donne sono picchiate, torturate, poi viene fatta una multa e viene fatta firmare una lettera in cui promettono che “non lo faranno più”. La situazione in Iran per le donne è insostenibile, abbiamo un governo terribile che è riuscito a vendicarsi su Salman Rushdie trent’anni dopo il famoso libro condannato dagli ayatollah. Ma non è una questione di religione, è una questione di potere».
L’appuntamento è rivolto anche i non iraniani naturalmente. Tutti siamo invitati a partecipare alla manifestazione.