Gori, Nardella e Lepore: «Subito una norma nazionale contro il boom degli affitti turistici brevi»
Il sindaco di Bergamo, con i sindaci di Bologna e di Firenze, torna a parlare della proposta di legge “salva centri storici”
Una proposta di legge per salvare i centri storici e contrastare il boom di affitti turistici brevi. Si chiama “salva centri storici” e se ne parlava già a giugno 2022, successivamente bloccata a causa dello scioglimento anticipato del Parlamento. Capofila e promotore il sindaco di Firenze, Dario Nardella, che ha trovato appoggio anche nel sindaco di Bergamo, Giorgio Gori, e di Bologna, Matteo Lepore. I tre primi cittadini hanno le idee chiare: «Serve subito una norma nazionale che consenta ai Comuni di poter intervenire in modo chiaro e deciso per tutelare le nostre città e mettere un freno alla proliferazione degli affitti turistici brevi».
Quello degli affitti turistici brevi è un mercato che, soprattutto post-pandemia, è esploso nuovamente. Basta dare un'occhiata ai dati pubblicati dal sito Inside Airbnb per rendersene conto: alla voce Bergamo, gli annunci attivi sono 790, il 70 per cento dei quali riguarda interi appartamenti. Ciò che interessa maggiormente alle amministrazioni però sono gli host, ovvero coloro che offrono l'alloggio, che non sono più semplici privati – come nello spirito originario delle varie piattaforme di home sharing – ma includono anche vere e proprie società di property management.
La proposta di legge di inizia popolare prevede tra i suoi punti principali la regolarizzazione degli affitti turistici brevi – ovvero locazioni che non eccedano i trenta giorni di durata –, incentivando «la residenza e andando così a contrastare il turismo mordi e fuggi». Tra gli altri, obiettivi della proposta anche la tutela del commercio tradizionale e l'artigianato con uno strumento di pianificazione e favorire il decoro, inducendo i proprietari di immobili abbandonati e degradati a intervenire per il restauro anche attraverso dei contributi.
«Porteremo immediatamente sul tavolo del nuovo governo e all’attenzione dei nuovi parlamentari la proposta di legge “salva centri storici’”– affermano i tre sindaci –, una norma che mira a salvaguardare decoro e bellezza, valorizzare artigianato locale, promuovere un turismo di qualità. Chi ha fatto cadere l'esecutivo Draghi ha inevitabilmente frenato questo progetto, e il voto contrario di Lega e 5Stelle e il parere negativo del ministro leghista Garavaglia agli emendamenti che avrebbero concesso più poteri alle amministrazioni sugli affitti brevi, mettono in luce inequivocabili responsabilità politiche di questi partiti nei confronti dei sindaci delle città d’arte e delle imprese del settore turistico-ricettivo. Siamo noi allora a farci portavoce di questa battaglia ormai improrogabile».