Arte

Una mostra dedicata a Michele Agnoletto, che nasceva 110 anni fa

Nella Sala Manzù di via Sora, fino al 25 settembre, opere dei partecipanti alla 17ª edizione del “Concorso acquerello” dedicato al pittore e scultore, organizzato dal Circolo culturale Greppi

Una mostra dedicata a Michele Agnoletto, che nasceva 110 anni fa
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Nella Sala Manzù in via Sora, dal 15 al 25 settembre, sono in mostra le opere dei partecipanti alla 17ª edizione del “Concorso acquerello” dedicato all'artista Michele Agnoletto e organizzato dal Circolo culturale Greppi di Bergamo.

Singolare figura d’artista, Agnoletto. Nasce il 3 marzo 1912 nella patriottica cittadina di Bassano del Grappa, luogo d’origine dei pittori Da Ponte. Il giovane compie studi dapprima all’Accademia Albertina di Torino, quindi all’Accademia di Belle Arti Brera di Milano, sotto la guida esperta di Aldo Carpi. Tra i compagni di studi si annoverano Bruno Cassinari, Ennio Morlotti, Trento Longaretti e Luigi Plebani Madasco.
Nel 1940 è richiamato alle armi. Nel 1942 il suo dipinto “La partenza”, esposto alla “Mostra degli Artisti Italiani in Armi”, è acquistato dal Ministero della Guerra. Lo stesso dipinto è stato esposto nel 2017 alla mostra allestita nello Stadio di Domiziano a piazza Navona.  Nel 1946 prende parte alla Mostra Nazionale d’Arte Sacra di Bergamo e a quella dell’Angelicum di Milano. Nel suo commento critico alla esposizione personale che Agnoletto presenta nel 1952 alla Scuola Petteni, Don Emilio Rota afferma che il pittore «ha il dono di piacere immediatamente per le sue tonalità varie e gradevoli, per il suo disegno preciso e concreto, per un’umanità vissuta e rielaborata nella sua squisita anima d’artista».

Diverse sue esposizioni personali sono allestite in varie gallerie d’arte come la “Tamanza”, “La Simonetta”, la Galleria “Tasso”, la Galleria di “Grafica e Arte Bergamo” e per diversi anni la galleria “La Garitta” del Circolo Artistico Bergamasco. Altre personali a “La Tavolozza” di Lecco e alla Pinacoteca dell’Accademia d’Italia di Salsomaggiore Terme. L’esposizione alla Galleria d’Arte Moderna di Milano nel 1969, che comprende i bassorilievi in bronzo “Bagnanti”, il gustoso bronzo tuttotondo “Mariagrazia” e alcuni studi dedicati ai cavalli, riceve un lusinghiero riscontro critico.

Tra le mostre collettive e le rassegne d’arte alle quali Agnoletto prende parte meritano una menzione quelle al Palazzo del Turismo di Milano e al Palazzo Ducale di Massa, l’esposizione dei Diplomati Brera, la Mostra Nazionale d’Arte Sacra di Piacenza, la nona Rassegna Nazionale di pittura del Comune di Milano. Al Premio S. Ambroeus di Milano ottiene il diploma di merito con l’opera intitolata “Tragedia del Friuli” nella quale il pittore rappresenta, con commosso realismo e grande intensità lirica, una coppia di sposi che fugge dalla sciagura del terremoto. La spontanea abilità del disegno che scava nel profondo delle cose alla ricerca dell’intima espressione del soggetto trattato, molto pregevole nei carboncini, nei disegni a matita, a biro e nelle chine, si apprezza altresì, come struttura portante, in tutte le opere dagli acquerelli agli oli, ai bassorilievi e alle sculture a tutto tondo.

Michele Agnoletto si esprime in chiave figurativa con un inconfondibile tratto personale. La sua varia opera pittorica si avvale di una ricca armonia di colori mantenuti in perfetto equilibrio. Con felice estro poetico, Agnoletto affronta tutti i soggetti: dalla figura alla natura morta, dal paesaggio all’arte sacra. Singolari sono i suoi cavalli scalpitanti, i buoi all’abbeverata, le greggi con i pastori. Delicate le graziose ballerine, i ritratti di bimbo e le modelle. Con spirito brioso il pittore rievoca anche le maschere della commedia dell’arte. Molto interessanti risultano essere i personaggi di vita quotidiana rappresentati con i loro sentimenti autentici, le loro vicende umane ed esistenziali.

Nell’interpretare i vari soggetti il pittore sa cogliere il senso poetico contenuto e riproporne la suggestione con animo d’artista. Come docente di disegno e di storia dell’arte Michele Agnoletto ha esercitato un’impegnata attività in diversi istituti scolastici tra i quali il Liceo Scientifico “Lussana” la Scuola d’Arte applicata “Andrea Fantoni” di Bergamo, l’Istituto Tecnico per Geometri e l’Istituto Tecnico Industriale. Ha inoltre pubblicato e illustrato un considerevole numero di testi per le scuole medie, per i licei scientifici e per gli istituti magistrali, sovente in collaborazione con l’amico e collega prof. Luigi Plebani Madasco. Nei locali dell’ex Ateneo in Città Alta il Circolo Culturale Giuseppe Greppi ha allestito una vasta esposizione retrospettiva del pittore e scultore Michele Agnoletto nel 2004, in occasione del ventesimo anniversario della morte. Accompagnava la mostra un’accurata pubblicazione monografica.

Il centenario della nascita è stato celebrato con una grande mostra allestita nel 2012 alla Sala Manzù che ha ripercorso, attraverso le sue opere, tutta la vita dell’artista. In un pregevole saggio Lino Lazzari definisce Michele Agnoletto «artista autentico che ha compreso nella sua essenzialità i valori dell’arte figurativa e che, attraverso la sua arte, ha saputo manifestare con coraggio e spontaneità un messaggio di convinta fede cristiana».

Cesare Morali

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