In Bergamasca c'è un problema con gli affitti turistici brevi, lo dimostra Airbnb
Nella nostra provincia sono sempre di più le società che operano sul noto portale a scapito dei privati. Il sindaco Gori propone interventi di legge
di Eleonora Busi
Un’estate caldissima. E non parliamo solamente di temperature, che anche in provincia hanno sfiorato i 35°, ma anche - e soprattutto - di turismo, con numeri che hanno superato di gran lunga quelli registrati pre-pandemia. Ma se nel tasso di occupazione turistico figurano, oltre agli alberghi, anche le case vacanza, lo stesso non si può dire degli affitti turistici brevi, che negli ultimi anni hanno registrato un vero e proprio boom grazie soprattutto alle piattaforme di home sharing, come Airbnb.
Nessun problema, in teoria. Se non fosse che la maggior parte degli host, ovvero chi propone gli alloggi, sono delle vere e proprie società di property management e non più semplici privati, come nello spirito originario di tali piattaforme. All’occhio di un turista, la differenza tra casa vacanza e affitto turistico non esiste.
In realtà, le case vacanza sono a tutti gli effetti una struttura ricettiva extra alberghiera che implica certi oneri gestionali, fiscali e amministrativi; gli affitti turistici, al contrario, beneficiano di un regime fiscale agevolato e, teoricamente, non accessibile a chi genera entrate consistenti, poiché si tratterebbe di una concorrenza sleale nei confronti delle strutture alberghiere.
Nella sola città di Bergamo, secondo il portale Inside Airbnb, gli annunci attivi sono ben 790, ma volgendo lo sguardo a tutta la Bergamasca, nel complesso, gli alloggi raggiungono quota 2.586.
Nella classifica dei “Top Hosts”, ossia gli affittuari con il maggior numero di annunci, tra nomi comuni come Elena, Mario e Andrea, le prime quattro posizioni sono occupate da società concentrate soprattutto nei territori lacustri: al primo posto c'è Iseo Lake Rental, che vanta ben 32 annunci; medaglia d’argento per Villa Fenix (17 annunci), seguita da Novasol (16 annunci) e Feel At Home, con 14. Curioso il caso di Novasol, società danese con sede nelle vicinanze di Copenaghen presente in 27 Paesi europei.
Inside Airbnb, nel suo report, snocciola altri dati: il 78,1 per cento degli annunci riguardano (...)