La sfida

Regione Lombardia, Fontana: «Sono pronto al bis». Ma la Moratti non demorde

Tutto dipenderà dall'esito delle Politiche e dai nuovi equilibri nel centrodestra. Ma la vicepresidente ha i mezzi per correre anche da sola

Regione Lombardia, Fontana: «Sono pronto al bis». Ma la Moratti non demorde
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Lui è pronto a ricandidarsi alla presidenza della Regione. Lei attende l'esito delle urne di domenica, ma avrebbe tutta l'intenzione di correre, anche da sola, per lo scranno più alto di Palazzo Lombardia. Strano destino quello che accomuna (e presto potrebbe dividere) Attilio Fontana e Letizia Moratti.

I due, che ora siedono nella stessa giunta come governatore e vice, potrebbero anche trovarsi contro alle elezioni regionali della prossima primavera. Molto dipende dal risultato delle elezioni politiche e dagli equilibri che ne usciranno, compresi quelli interni al centrodestra.

Fontana ieri è uscito allo scoperto. «Sono orgoglioso di poter continuare questa attività che ritengo molto bella e che mi ha dato tante gioie, ma anche tante preoccupazioni e angosce. Sono pronto» ha detto in una conferenza stampa organizzata nella sede della Lega di Varese, in merito alla sua potenziale ricandidatura alle Regionali del 2023.

«Per Matteo Salvini sono già il candidato - ha aggiunto - e anche gli altri alleati hanno espresso parole di apprezzamento. Non c'è ancora la formalizzazione di tutti e quattro i leader, ma simbolicamente lo hanno già detto».

Chissà cosa ne pensa invece Letizia Moratti. L'attuale assessore alla Sanità e Welfare non ha mai negato di aspirare alla presidenza della Regione. Tanto da essere pronta, sotto sotto, allo strappo qualora i partiti del centrodestra decidessero di non sostenerla. La Moratti ha tutti i mezzi economici e le relazioni che contano per poter provare l'impresa anche da sola.

Nei mesi scorsi Carlo Calenda le aveva espresso i suoi apprezzamenti, creando non poca tensione nel centrodestra. «Per ora resto a disposizione secondo principi di rispetto e lealtà sino a quando verrà fatta una scelta definitiva» ha detto ieri Moratti in un'intervista a Avvenire. Poi però ha aggiunto sibillina: «Il modello Draghi è un riferimento di metodo più che politico. Ricordo però che la Lombardia è da sempre un laboratorio politico…».

I nodi verranno al pettine molto, molto presto. «Dopo le elezioni e la formazione del nuovo governo, ritengo opportuno che vengano definite le candidature regionali per dar tempo a tutti di spiegare programmi e contenuti. E, prima ancora, ascoltare la voce dei territori e della gente», ha chiosato la vicepresidente della Regione.

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