Studenti ammassati sui bus e lasciati a piedi: l'odissea di chi deve tornare da scuola
La situazione del trasporto pubblico locale scolastico è critica
Alzarsi di tutta fretta, salutare gli amici al volo e correre, sperando di non essere lasciato a piedi. O peggio, di non essere schiacciato dall'"ammasso" di altri coetanei che – come te – vogliono soltanto tornare a casa dopo ore lunghe sui banchi. Sembra la trama di un film, invece è la quotidianità che migliaia di studenti in Bergamasca devono affrontare ogni giorno all'uscita da scuola, tra autobus colmi di ragazzi ammassati come sardine (con il rischio di cadere e farsi male, in caso di brusche frenate) o lasciati per strada, nella peggiore delle ipotesi.
Una situazione critica che l'Agenzia del Trasporto Pubblico Locale ha tentato di tamponare e arginare nel limite del possibile, ma che può trovare una vera risoluzione solamente risolvendo le due carenze di fondo: le disponibilità economiche e il personale mancante. Come riporta L'Eco di Bergamo, a partire dal 2019, ogni anno l'Agenzia del trasporto pubblico locale dispone infatti di quarantanove milioni di euro provenienti da Regione e Provincia.
Tuttavia, non bastano per integrare tutti i servizi necessari: cinque milioni di euro in più ogni anno potrebbero fare la differenza. Poi c'è il problema autisti. Qualche mese fa Arriva Italia e altre aziende avevano lanciato un appello di ricerca personale. Qualcuno si è fatto avanti, ma non basta: ne mancano ancora una cinquantina, su un organico di settecento complessivi. In alcuni il servizio è stato perfino subappaltato.
Nel frattempo si è pensato a misure risolutive temporanee, come la sostituzione di bus e modifica degli orari delle corse, concentrandoli negli orari più critici degli studenti. Dall'inizio dell'anno scolastico le segnalazioni ricevute hanno toccato quota trecento, il sessanta per cento relative proprio all'affollamento. La maggior parte provengono dalla Valle Brembana, in particolare da Zogno (per via della presenza dell'Istituto Turoldo, frequentato da studenti anche fuori valle), ma anche dalla pianura e da Albino.