Mèi ‘ndà a pè

10 frasi in bergamasco sugli autobus

I pullman sono talmente pieni che "I lassa zó po’ a’ i controlùr"

10 frasi in bergamasco sugli autobus
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di Vecchio Daino

Mentre gli automobilisti inveiscono per il percorso a ostacoli che devono subire per entrare nel cuore della città, non se la passa meglio chi ha scelto l’alternativa dei mezzi pubblici, con la lodevole eccezione della TEB che sarà sì strapiena, ma non arriva mai in ritardo. Per fortuna in molti si ricordano di un passato non certo migliore. Che sia diminuita la capacità di sopportazione?

1. I è sèmper istàcc pié


Una volta tanto non ci si lamenta del tempo passato, perché presentava gli stessi inconvenienti del presente. Non che questo risolva la situazione, ma almeno si può ricorrere alla parziale consolazione del mal comune. [Trad.: Sono sempre stati pieni]

2. I se fèrma gnach


A volte la capienza dei mezzi è così al limite che il conducente evita addirittura di fermarsi, sfilando davanti agli occhi stupefatti di chi deve attendere, in alcuni casi, un’altra mezz’ora. [Trad.: Non si fermano nemmeno]

3. I lassa zó po’ a’ i controlùr


Quello che agli occhi della gente appare come segno di difficoltà estrema è il rimanere a terra persino dei controllori. Figuriamoci se c’è posto per i figli in età scolare. [Trad.: Lasciano giù anche i controllori]

4. Te rìet mai a tép


Ormai pensare di arrivare in orario a scuola o al lavoro è un’utopia, per chi decide di scegliere l’autobus. Non resta che l’antico ma sempre valido rimedio di alzarsi un’ora prima. [Trad.: Non si arriva mai in tempo]

5. I gh’avrèss de mèten de piö


Se stesse a noi, la situazione sarebbe già risolta, semplicemente con l’aggiunta di qualche corsa negli orari di punta. Peccato che la questione non sia così semplice, a partire dalla penuria di autisti. [Trad.: Dovrebbero metterne di più]

6. E i dis de ciapà ’l pùlman


L’invito a utilizzare i mezzi pubblici e non privati suona un po’ come una beffa, a chi è costretto ad affrontare disagi quotidiani. Così molti pensano che chi fa questi proclami dovrebbe vivere una giornata da pendolare. [Trad.: E dicono di prendere il pullman]

7. Ghe ölerèss la métro


Anche la fantascientifica ipotesi della metropolitana trova spazio tra una polemica e l’altra. Peccato che i tratti più in sofferenza siano quelli extraurbani. [Trad.: Ci vorrebbe la metro]

8. Mèi ’ndà a pè


Il tradizionale cavallo di San Francesco probabilmente consentirebbe tempi di percorrenza non molto diversi. Certo, chi abita ad Ardesio, per fare un esempio, difficilmente lo può prendere in considerazione. [Trad.: Meglio andare a piedi]

9. Óter che mascherine


Gli autobus strabordanti relegano al ruolo di chimera il distanziamento, e aggiungono alla lista dei potenziali malesseri anche i traumi da schiacciamento. Ci si chiede cosa succederebbe se rientrassero in vigore le normative Covid più severe. [Trad.: Meglio andare a piedi]

10. Me tóca córega dré


Quando pensavamo di esserci finalmente liberati dall’incombenza di accompagnare i pargoli a scuola, torna in auge il recupero in extremis dalla pensilina ignorata. Francamente, un piacere che avremmo volentieri evitato. [Trad.: Mi tocca corrergli dietro]

 

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