Serrande abbassate

Chiude il caffè letterario Macondo, in via Moroni

Fabio Iavarone: «Ci si è ridotti a portare la birra ai tavoli senza alcuna prospettiva»

Chiude il caffè letterario Macondo, in via Moroni
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Un'altra chiusura in centro. Se ne va il caffè letterario Macondo, in via Moroni, a pochi passi da Piazza Pontida. «Questo fine settimana oltre che festeggiare il settimo compleanno di Macondo caffè letterario Bergamo, festeggeremo anche la fine di Macondo – scrive il titolare Fabio Iavarone, 50 anni, su Facebook -. Sette anni sono tanti, cambia tutto e in particolare vengono meno i propositi, gli stimoli e gli ideali. Dal 2020… da marzo 2020… tutto è cambiato».

Sono state tante le cose messe sul piatto da Macondo in questi anni: «Macondo ha realizzato di tutto: aperitivi in arte, in filosofia , in psicologia, in cinema, in scienze (di quest'ultimo vado orgoglioso, perché portare 60 persone ad ascoltare una conferenza sui buchi neri con un bicchiere di vino da sorseggiare non è facile). Macondo ha prodotto contest musicali con Musicaperilcervello, festival su De Andrè, è stata capofila dei Bergamo Buskers di via Moroni, ha realizzato due festival in collaborazione con l'accademia di Belle Arti».

Tantissimi i concerti, circa 300 concerti, e Macondo «Ha avuto l'onore di aprire un Bergamo jazz, ha avuto l'onore di essere nel cartellone producendo un evento della Donizetti night, ha avuto l'onore di essere uno dei locali di riferimento per eventi dell'Università di Bergamo, e ha avuto l'onore di essere il punto di riferimento dell'intero Nord Italia per il concerto del primo maggio di Taranto».

Da Macondo sono passate 90 associazioni no profit che hanno presentato i loro progetti; Macondo ha reso possibile la presentazione di 150 libri, da giovani esordienti a poeti in odore in premio Nobel. «Oggi questo non è più possibile, i propositi vengono meno per una serie di circostanze particolari che poi in realtà sono diventate circostanze croniche e perenni (guerre, pandemie, crisi economiche), non si puo programmare nulla facilmente. Ci si è ridotti a portare la birra ai tavoli senza alcuna prospettiva se non quella di portare la pagnotta a casa... francamente "no grazie"».

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