Aeroitalia, la compagnia che da Orio ci riporta a Roma e punta all'America
Da metà novembre, 3 voli al giorno per la capitale. L'ad Intrieri: «A Bergamo mancano solo i voli transoceanici per diventare un grande aeroporto»
di Andrea Rossetti
Mentre l’aeroporto di Orio al Serio continua il suo volo in direzione dei numeri pre-pandemia (e ci siamo quasi, dato che il 95 per cento del traffico del 2019 è stato recuperato), c’è chi in queste settimane ha deciso di legare il proprio di volo a quello dello scalo orobico. Si tratta di Aeroitalia, compagnia aerea con appena sei mesi di vita e che, dopo un’estate vissuta - comprensibilmente - soprattutto su voli charter, ora ha tutta l’intenzione di costruirsi una solida base nel terzo aeroporto italiano per passeggeri.
La sfida che Aeroitalia ha deciso di affrontare non è semplice. Basti pensare che, negli ultimi anni, il “mercato aeronautico” nostrano ha visto capitolare realtà come Air Italy, Ernest, Ego Airways e Blue Panorama, senza contare che il futuro della neonata Ita Airways, ex Alitalia, è tutt’altro che definito.
Eppure, il banchiere francese Marc Bourgade e l’imprenditore boliviano German Efromovich, che nel 2004 ha comprato e risanato la compagnia aerea colombiana Avianca, hanno deciso di puntare sull’Italia, fondando una compagnia aerea che, per ora, è ancora “piccola” ma sogna in grande.
A tenere le redini del tutto è il professor Gaetano Intrieri, amministratore delegato di Aeroitalia e noto alle cronache per essere stato consulente dell’ex ministro dei Trasporti Danilo Toninelli. «Dopo sei mesi di attività non ci definirei neonati - racconta Intrieri -, ma certo siamo ancora una start-up».
Pronti allo sbarco a Bergamo?
«Ci siamo quasi. A partire dalla metà di novembre prenderanno il via i nostri tre collegamenti quotidiani da Orio a Roma Fiumicino (più uno al sabato mattina, con ritorno la domenica sera, ndr). Da gennaio saliremo a quattro. A dicembre, inoltre, apriremo anche la rotta verso Catania».
Orio diventerà la vostra base?
«Sì, porteremo cinque aeromobili a Bergamo, perché siamo convinti che questo scalo sia quello giusto su cui puntare».
Orio è spesso considerato l’aeroporto delle low cost...
«In realtà, Orio è l’aeroporto che prima di tutti in Italia ha capito il potenziale di Ryanair e ci ha creduto. Lo scalo bergamasco è cresciuto tantissimo grazie alla compagnia irlandese, ma anche Ryanair deve tantissimo a Orio. L’uno è stato il successo dell’altra, e viceversa. Detto questo, noi siamo convinti che questo aeroporto possa e debba ritagliarsi uno spazio che vada oltre il segmento low cost».
Anche perché i voli low cost non esisteranno più, lo ha detto proprio O’Leary, numero uno di Ryanair.
«Sì, ha detto così. Ma staremo a vedere. Di certo i voli a prezzi stracciati non potranno più esistere, i costi sono saliti troppo. Ma O’Leary è un personaggio particolare, ha sempre nuove idee».
Aeroitalia è una compagnia low cost?
«La verità è che, nel tempo, le cosiddette low cost si sono mangiate il mercato e quindi tutte si sono più o meno adeguate. La differenziazione low cost e non low cost ha poco senso ormai. Detto ciò, noi siamo una compagnia che punta ad avere i conti in ordine offrendo ai clienti un ottimo servizio, per niente da low cost. E il fatto che la prima rotta che “apriremo” a Orio sia su Roma lo dimostra: punta a una clientela business». (...)