Siamo onesti, tre indizi fanno una prova: Hateboer sta tornando sui suoi livelli migliori
Il ragazzo si muove sulla fascia con grande ardore, non ha grandi mezzi tecnici ma quest'anno sta giocando bene con continuità
di Fabio Gennari
Prima Theo Hernandez, poi Biraghi e ieri Udogie. Tre avversari di tutto rispetto, elementi che per Milan, Fiorentina e Udinese sono giocatori importanti e che Hans Hateboer ha affrontato con ottimi risultati riuscendo a fornire prestazioni convincenti senza mai andare in difficoltà. L'inizio di stagione dell'esterno olandese è positivo e rispetto alle scorribande del passato la situazione è cambiata: la sua presenza in campo è di nuovo importante.
Gasperini ha mandato in campo il numero 33 "orange" in 8 partite su 9 evitando solo la partita contro il Torino, che si è giocata una manciata di minuti dopo la fine del mercato. Poteva andare via, Hans Hateboer. Si è parlato con insistenza del Villarreal e non è detto che la questione partenza non si ripresenti a gennaio o a giugno. Ma oggi, con 732 minuti giocati sugli 868 complessivi il ragazzo è terzo per minuti giocati dietro a de Roon e Koopmeiners. Nonostante Soppy (il nuovo che avanza) e Maehle (che andrà al Mondiale con la Danimarca).
Sabato sera contro il Sassuolo purtroppo Hateboer non ci sarà, il giallo preso a Udine lo costringerà allo stop per squalifica (era in diffida), ma riaverlo in campo con la Lazio è una buona notizia. Perché nonostante non abbia il piede educato di Dani Alves e l'intelligenza tattica dei più forti nel suo ruolo, il 28enne di Beerta risponde sempre presente. E se uno come Gasperini, 300 partite e una marea di emozioni regalate al pubblico orobico, lo ha sempre scelto prima di Castagne o di Maehle (anche da mezzo rotto) un motivo ci sarà.