Domenica in Piazza Pontida la sfida per arrivare a un milione di compressioni toraciche
In occasione World Restart a Heart Day 2022, "Stayin’ Alive" risuonerà da mattina a sera e i volontari coinvolgeranno i passanti in una maratona di massaggi cardiaci
Forse non tutti sanno che il ritmo di "Stayin’ Alive" è davvero quello giusto da dare ai propri movimenti quando si pratica un massaggio cardiaco. È per questo che domenica 16 la canzone risuonerà in Piazza Pontida e in tutta Italia, mentre migliaia di persone, dai volontari ai passanti, cercheranno di raggiungere l’obiettivo di un milione di compressioni toraciche che la Croce Rossa Italiana si è posta in occasione del World Restart a Heart Day 2022.
A Bergamo, i volontari del Comitato di Bergamo cercheranno di coinvolgere quante più persone possibili, perché “Tutti i cittadini del mondo possono salvare una vita”. Dalle 9 alle 18, gli istruttori faranno dimostrazioni di massaggio cardiaco e saranno organizzati due tentativi di raggiungere il record, il primo alle ore 10 e il secondo alle 16.
Maurizio Bonomi, presidente del Comitato di Bergamo della Croce Rossa Italiana, commenta: «Prosegue l’opera di sensibilizzazione e promozione di buone pratiche rivolte alla cittadinanza in materia di tutela della salute. Questa manifestazione promuove la capacità di ogni singolo cittadino di poter eseguire un massaggio cardiaco efficace in una situazione di arresto cardiaco. Il fattore tempo è determinante e il ruolo della cittadinanza è fondamentale prima dell’arrivo dei soccorsi».
Marcella Messina, assessore alle Politiche sociali, dice invece: «L’Amministrazione comunale ha scelto di sostenere quest’iniziativa della Croce Rossa Italiana – Comitato di Bergamo nella consapevolezza di quanto sia importante una conoscenza sempre più diffusa delle manovre salvavita in caso di arresto cardiaco. La cronaca giornalistica ci racconta quasi quotidianamente vicende in cui il massaggio praticato da vicini di casa, professori a scuola, bagnanti in spiaggia si sia rivelato cruciale per la sopravvivenza di adulti e bambini».
I dati parlano chiaro, ogni anno in Italia 50.000 persone muoiono per arresto cardiaco. E se il 70-80% di tali eventi avviene nelle abitazioni private, un caso su tre avviene invece sul posto di lavoro o in strada. Dopo un arresto cardiaco extraospedaliero, la percentuale totale di sopravvivenza sale a seconda del grado di diffusione dei defibrillatori e di persone capaci di usarli correttamente. A questo si aggiunge il fattore tempo, perché la rianimazione cardiopolmonare (Rcp) se effettuata negli istanti successivi all’arresto, aumenta la percentuale di sopravvivenza del paziente da due a quattro volte.
Ma in Italia gli interventi dei testimoni, che si trasformano in soccorritori, avvengono solo di rado, in meno del 30 per cento dei casi. Una percentuale molto bassa se comparata alla media europea del 47.4%.
Inoltre, la possibilità che una vittima di arresto cardiaco possa sopravvivere dipende dal tempo perché, in assenza di manovre rianimatorie, i danni ai suoi organi e in particolare al cervello, diventano irreversibili in pochissimi minuti. La rianimazione cardiopolmonare (Rcp) effettuata negli istanti successivi all’arresto, aumenta la percentuale di sopravvivenza del paziente da due a quattro volte.