Quando accendo il riscaldamento? Te lo dice il semaforo di Legambiente
Il nuovo strumento, sul sito e sui social dell'associazione, servirà a indicare quando è giunto il momento di azionare la caldaia
Si è fatto tanto parlare, nei giorni scorsi, della “Ottobrata”, termine con cui si indica un clima caldo e secco a ottobre. Una situazione abbastanza ricorrente, ma che solitamente dura pochi giorni. Quest'anno, invece, il caldo fuori stagione sta durando decisamente di più. Una tendenza che, in realtà e come rivelano i dati raccolti dalla Fondazione Omd (Osservatorio meteorologico Milano Duomo), dura da diversi anni complice il cambiamento climatico, che ha portato le temperature in Lombardia a superare addirittura i 25° di giorno per restare intorno ai 15° di notte, con una media intorno ai 20°.
L'avvio degli impianti termici di case e uffici, quest'anno, è stato spostato al 22 ottobre (a causa anche della crisi del gas). «Una moderatissima misura di buon senso per evitare lo spreco di energia di uffici pubblici e scuole», spiega Legambiente Lombardia, che per abbattere ancor più gli sprechi mette a disposizione, quest'anno, uno strumento rivolto a cittadini e amministratori per orientarsi nella decisione sul momento giusto per accendere i riscaldamenti di casa.
Basandosi sulle previsioni relative alla temperatura media, il sito web e la pagina Facebook di Legambiente Lombardia aggiorneranno ogni giorno un “semaforo” che servirà a indicare quando è giunto il momento di azionare la caldaia. Rosso significa, appunto, che dovrà restare spenta – anche se il provvedimento ne autorizzerebbe l'accensione. Il giallo è da valutare caso per caso: aree rurali e periferiche, dove fa più freddo che in città, potrebbero averne bisogno. Verde significa via libera.
«Ricordiamo che il decreto Mite di ottobre stabilisce anche che le temperature degli edifici debbano essere impostate a 19°C, e che il ricorso alla climatizzazione, per la Lombardia di pianura e di collina, debba avvenire per non più di 13 ore al giorno – sottolinea Legambiente –. Per non rinunciare al benessere termico poi, una serie di comportamenti e di interventi devono essere gestiti all’interno di abitazioni e uffici: dalla scelta dell’abbigliamento alla riduzione delle perdite di calore e degli spifferi, molto può essere fatto non solo per alleggerire la bolletta energetica di famiglie e imprese, ma anche per il conto delle emissioni di gas serra».