Il folle e pericoloso "gioco" dei ragazzi di Azzano: in bici o in monopattino contromano
Negli ultimi tempi sembra aver preso piede tra gli adolescenti: viaggiano in senso contrario e all’ultimo momento schivano le automobili
di Laura Ceresoli
Viaggiano contromano, in bicicletta o in monopattino, schivando all’ultimo momento le auto sulla carreggiata. Un gioco pericoloso che negli ultimi tempi sembra aver preso piede anche tra gli adolescenti di Azzano San Paolo. A lanciare l'allarme è un residente che, attraverso i social, ha voluto richiamare l’attenzione dell’intera comunità su questo malcostume.
La denuncia sui social
«Oltre a me vorrei sapere se qualcuno si è trovato ad incrociare ragazzi in bicicletta contromano, la stessa cosa col monopattino, oppure che fanno evoluzioni su una sola ruota sempre in bicicletta sempre contromano - si chiede Carlo sulla pagina Facebook “Sei di Azzano San Paolo se” -. Quando mi è successo, mi sono fermato e ho fatto presente ai diretti interessati che certi comportamenti sono molto pericolosi per loro e per chi sfortunatamente potrebbe investirli. Siccome i vigili non possono essere presenti in ogni luogo, altrimenti vivremmo in uno stato di polizia, forse è utile che i genitori, le persone adulte che per circostanza si dovessero trovare testimoni diretti, provvedano a educare al comportamento in strada, quando i figli, o non, si spostano con biciclette e simili. Anche perché penso che la sera faccia piacere rivedere i propri figli tutti interi e in salute».
Tante testimonianze
Gian Luca concorda: «Purtroppo è un malcostume tutto italiano, mica solo per Azzano San Paolo: biciclette e adesso pure i monopattino in contromano, sia su strade a doppio senso che nei sensi unici, sui marciapiedi, nei passaggi pedonali, ecc. Bisogna iniziare a educare dalle scuole elementari». Elena conferma: «Sì, è capitato spesso anche a me. L'ho già segnalato anche ai vigili. Sarebbe meglio se il Comune mettesse delle telecamere, anche a tutela dei guidatori in caso di incidente e più vigilanza».
Interviene Annamaria: «Siamo arrivati a questo, e non solo, con i ragazzini strafottenti. Ma succede anche con chi guida le auto. I vigili? Non è vero che non possono essere ovunque... Il fatto è che non esistono proprio». Aggiunge Livia: «Bisogna forse valutare che adesso il traffico è molto aumentato, mentre le strade non si sono allargate». Infine Loredana: «A me è successo qualche mese fa di vedere ragazzi contromano in bici in velocità e gli amici che facevano il tifo e ridevano. Poveri genitori, se i figli non dovessero tornare».
Un fenomeno, insomma, che merita attenzione, soprattutto se si considerano i dati sull'incidentalità...