Retroscena sulle prossime Regionali: chi ha incastrato Letizia Moratti?
I corteggiamenti di Fratelli d'Italia e del Terzo polo si raffreddano. Ma la Gelmini preme per la vicepresidente
di Wainer Preda
Le Regionali in Lombardia segneranno, senza esagerazione, un passaggio determinante per la vita del Terzo Polo. Se il risultato sarà convincente, il progetto di Carlo Calenda e Matteo Renzi dimostrerà di avere fondamenta su cui costruire. In caso contrario, il ridimensionamento è inevitabile. Perché se la regione più ricca d’Italia si mostra indifferente a un progetto liberale e riformista, vuol dire che i tempi non sono maturi o che la proposta politica non è abbastanza accattivante e il Nord guarda altrove.
Per questo, il Terzo polo si sta muovendo con cautela. A partire da eventuali alleanze o dalla scelta di correre da soli. Il dibattito è in corso. Anche se, ovviamente, peseranno le decisioni dei due leader. Schematizzando, in questo momento ci sono due visioni antitetiche. La prima, quella del cosiddetto “territorio”. Della base, di coloro che hanno lavorato per radicare il partito in Lombardia. È una linea che guarda a centrosinistra e nel centrosinistra trova il suo alveo naturale.
La seconda, invece, è quella del “palazzo”, orientata all’indipendenza, sostenuta dai nuovi, pesanti, arrivi. A partire da Mariastella Gelmini e Mara Carfagna, ex ministre uscite da Forza Italia. Calenda le ha accolte con l’obbiettivo d’intercettare i voti del centrodestra e convogliarli sul Terzo polo. Operazione che, stando ai risultati, non è riuscita. I dati Youtrend dicono che i voti incassati da Azione e Italia Viva arrivano per il 43 per cento dal Pd, per il 15 da M5S, altrettanto dalla sinistra e per il 18 da ex astenuti. Solo il 10 per cento viene da centrodestra (di cui il 4 per cento da Forza Italia).
Gelmini e Carfagna, dunque, avrebbero drenato pochi voti a centrodestra. Tant’è che Renzi - col cinismo politico che lo contraddistingue - alle due ex ministre ha preferito i fedelissimi Matteo Richetti e Raffaella Paita come capigruppo a Camera e Senato.
Dando un’occhiata ai flussi elettorali, il Terzo polo si è reso conto che su dieci elettori, nove vengono da centrosinistra. E dunque sarebbe un azzardo candidare alle Regionali un esponente del centrodestra come Letizia Moratti. Ipotesi invece fortemente sostenuta dalla Gelmini, che (...)