Corsi e ricorsi della moda Ora tocca ai jeans a vita alta
La moda è un mondo imprevedibile, dove tutto è permesso e ogni cosa può essere detta o fatta senza che la parola di un ultimo legislatore sentenzi se sia giusta o sbagliata. In questo universo senza regole predeterminate, la fantasia può lanciarsi ogni giorno in forme nuove, senza dover obbligatoriamente rimanere ingabbiata dietro gli stretti confini della conoscenza e della competenza. Non vince chi ha studiato di più, ma chi ne capisce di più. Cosa c’è da capire? Il gusto delle persone, che cosa desiderano o desidereranno indossare. Insomma, gli studi di mercato e i report elaborati da indagini e interviste vengono spesso sostituiti dalle geniali e brillanti intuizioni degli stilisti.
Abbiamo appena detto, quindi, che una peculiarità della moda è quella di “giocare d’anticipo”, cercando di prevedere i possibili abiti che la gente vorrà indossare. Ma ogni tanto - questo è concesso solo alle personalità più geniali che lavorano nel campo della moda – è possibile che alcuni stilisti si stacchino dalla vox populi per annunciare, in maniera del tutto indipendente e, talvolta, anche arbitraria, che è giunto il momento di ricominciare a indossare un capo che da tempo era caduto nel dimenticato. Questo è ciò che è successo qualche giorno fa, quando Karl Lagerfeld ha annunciato che il punto vita sarà il nuovo décolleté e quindi la nuova arma di seduzione della prossima stagione. In sostanza, ha fatto capire che a breve torneranno di moda i pantaloni a vita alta. E così, soprattutto le aziende di moda del fast fashion, si sono messe all’opera per rifornire vetrine e scaffali del nuovo modello, che a breve – dicono – sarà da tutti richiesto.
A pensarci bene, il fatto che si ritornino a indossare i pantaloni a vita alta può apparire un fenomeno davvero strano. Siamo in un’epoca dove ogni giorno vengono ideate e progettate invenzioni pronte a lanciarsi a tutta velocità verso un futuro fatto di assolute novità. E allora, perché nel campo della moda sembra di vivere un continuo tira e molla, tra style e design, che ciclicamente, dopo esser stati archiviati come “vecchi”, (ri)tornano ad essere nuovamente esposti nelle vetrine dei brand più importanti? Lungi da chi scrive connettere fashion e filosofia, almeno in questo caso si può dire, comunque, che il caro Giambattista Vico con la sua teoria “dei corsi e dei ricorsi storici” sembra veramente averci azzeccato. Ma non divaghiamo troppo e abbandoniamo l’empireo filosofico per ritornare sulle passerelle di moda.
Era già da un po’ di tempo che tra le quinte delle sfilate si vociferava di un ritorno al pantalone a vita alta, ma ancora nessuno si era permesso di annunciarlo in pubblico. Belen è stata una tra le vip che per prime si sono lanciate nell’indossare questo risorto modello di pantaloni. Il momento scelto per questo suo debutto è stato il photocall di Non c'è 2 senza te, film al cinema da qualche giorno e nel quale la modella ha una parte importante. Ma a discapito della sua bellezza, questo suo nuovo look non ha per nulla soddisfatto i suoi ammiratori. Anzi, i commenti totalmente negativi non sono davvero mancati. I pantaloni a vita alta non sono facili da indossare, ci vuole “il fisico” e dei fianchi davvero molti asciutti. Ma che i commenti siano positivi o negativi, i piani alti della moda hanno chiamato e la gente inizia a rispondere indossando quel modello fino a poco tempo fa considerato retrò, ma che nei prossimi mesi sarà tra i più venduti.
Gli antagonisti. I principali antagonisti dei pantaloni a vita alta sono, neanche a dirlo, i pantaloni a vita bassa. Quest’ultimo style viene ritenuto tale quando il jeans indossato si pone ad una distanza di almeno 8 centimetri dall'ombelico. I pantaloni a vita bassa sono stati creati alla fine degli anni Sessanta e sono diventati in breve tempo un capo d’abbigliamento molto celebre poiché furono indossati da rockstar che hanno fatto la storia della musica. Tra i tanti, possiamo ricordare Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison e Robert Plant. Tuttavia, con l'avvento degli anni Ottanta, la moda cambiò e la vita dei pantaloni divenne più alta, rimanendo immutata fino alla fine degli anni Novanta. I pantaloni a vita bassa sembravano ormai dimenticati fino a che, nel 2001, grazie a Britney Spears ritornarono velocemente in auge, soprattutto nella fascia di età fra i 13 ed i 24 anni. Ma, ancora una volta, dopo anni in cui sono stati protagonisti indiscussi del guardaroba di milioni di persone, sono caduti nel buco nero del “non vanno più di moda” o della facile sentenza “non tirano più”.