Famiglia trasferita da via Moroni, tornano le tensioni: ragazzini insultano e sputano ai residenti
Gli abitanti delle case popolari hanno chiamato la Polizia: il gruppetto di minorenni ha affermato di essere venuto per aiutare a pulire
Soltanto qualche giorno fa, la famiglia di stranieri che risiedeva in un appartamento gestito da Aler a Bergamo, al palazzo del civico 103 di via Moroni, era stata trasferita: troppe le tensioni con i vicini, diventate ormai insostenibili.
Tensioni che, nonostante l'allontanamento, si sono ripresentate poco dopo: verso le 15 di domenica 23 ottobre, quattro ragazzini si sono presentati di fronte all'edificio, insultando e minacciando i residenti, sputando sui balconi e incidendo scritte sui muri.
Come racconta Corriere Bergamo, gli inquilini stavano sistemando l'appartamento ormai vuoto. Gli insulti sono continuati per diverse ore, finché un residente non ha deciso di chiamare la Polizia. Di fronte agli agenti, il gruppo di minorenni hanno affermato di essere lì per aiutare a pulire. Prima di essere allontanato, uno dei ragazzini avrebbe minacciato uno dei residenti che - a causa della tensione - si è sentito male e ha dovuto ricorrere a cure ospedaliere.
La famiglia è stata trasferita la scorsa settimana, dopo tre anni di convivenza difficile tra gli inquilini del palazzo. Prima di andarsene, però, avevano devastato l'intero appartamento, distruggendo gli interni e rendendola inagibile.
L'assessore all'Edilizia Pubblica Marzia Marchesi, raggiunta da Corriere Bergamo, ha spiegato che alla famiglia è stato concesso più tempo per il trasloco: da un lato per via della condizione di fragilità in cui vive, dall'altro per la presenza di bambini. «Se anche nel nuovo contesto abitativo non dovessero essere rispettosi - ha aggiunto - allora subentrerebbero le condizioni per una decadenza dalla graduatoria».