Autopsia del cadavere di Verdello: esclusa la morte violenta
L’esame è stato effettuato ieri, l’identità del corpo è ormai praticamente accertata
L’autopsia effettuata ieri (mercoledì 26 ottobre) sul cadavere mummificato di Verdello ha dato un primo responso: a quanto pare, il soggetto non sarebbe morto in maniera violenta, per cui adesso si propende per il malore come causa del decesso.
Trovare una spiegazione definitiva sarà comunque difficile, dato che i resti erano in pessimo stato di conservazione ed erano stati inoltre schiacciati da una mietitrebbia. Per quanto riguarda l’identità del corpo, diversi indizi fanno pensare che si tratti del 45enne, di origini marocchine, scomparso dal quartiere di San Siro a Milano circa due mesi fa, la cui sparizione era stata denunciata dai famigliari ad agosto.
Infatti, sebbene la conferma ufficiale non sia ancora arrivata, dovendo aspettare l’esito del test del Dna e le analisi di laboratorio, addosso gli era stato trovato un documento. Inoltre, i vestiti corrisponderebbero a quelli indossati al momento della scomparsa. Fatto strano: ai piedi non aveva le scarpe, ritrovate non troppo distanti sempre in quel terreno. Il fratello del nordafricano si è tra l’altro presentato dai carabinieri, per avere informazioni e cercare di scoprire se l’individuo sia effettivamente lui.
Il fatto che all’inizio convinceva poco era la lontananza del luogo del ritrovamento da quello in cui risiedeva l’immigrato. Tuttavia, si è poi scoperto che aveva precedenti per droga, rispetto a reati contestati nel territorio di Bergamo, che quindi non gli sarebbe stato del tutto estraneo. Qualora la sua identità venisse confermata, resta da capire cosa ci facesse in un campo vicino ad una zona residenziale della Bassa e quali fatti abbiano portato ad un esito tanto tragico.