Cade dal tetto mentre sistema le tegole, 75enne muore a Fara Olivana
La vittima è Giuseppe Rubini, detto “Pèpi frer”, per anni fabbro nella sua officina in via Fontana
Un tragico incidente mentre stava sistemando le tegole sul tetto di casa sua, confinante con il capannone di lavoro, in via Fontana, a Fara Olivana. Il 75enne Giuseppe Rubini, noto a tutti come “Pèpi frer” per la sua attività di fabbro (ora era in pensione), ha perso la vita mercoledì 26 ottobre alle 16.30 dopo un volo di 4 metri e mezzo: dalla sommità dell’abitazione è finito sul balcone sottostante.
Era ben voluto da tutti, sorridente e sempre pronto a fare dei piccoli lavori per amici e conoscenti quando ce n’era bisogno. A trovarlo ormai privo di vita, verso le 18.30, alcuni amici che si erano insospettiti perché non era arrivato al solito appuntamento pomeridiano per scambiare quattro chiacchere in compagnia. Arrivati al suo cancello, gli amici hanno provato a chiamarlo al cellulare: la sua bella suoneria con la fanfara dei bersaglieri si è diffusa dal balcone, ma senza risposta.
Rubini non era sposato e abitava nella casa di famiglia nel centro del paese. Aveva portato avanti l’attività del padre Pietro. Era un grande appassionato dell’Atalanta: aveva l’abbonamento in tribuna e non allo stadio non mancava mai. La salma è composta alla Casa del commiato Bonomelli, a Romano. Il funerale sarà celebrato oggi, venerdì 28 ottobre, alle 15 a Fara Olivana, nella chiesa.
Grande lavoratore, Pepi Frèr era tutt'uno con la sua bottega. Tra i tanti ricordi, quello di un amico di Romano.
«Pepi viveva per il suo lavoro, e non si tirava mai indietro quando si trattava di aggiustare, sistemare, riparare oggetti di ogni tipo - racconta - Ci conoscemmo quando alcuni anni fa finii a Fara Olivana con la bicicletta in panne, sotto la pioggia, in un freddissimo giorno di novembre. Lui aveva la febbre, era domenica pomeriggio e l'officina era chiusa, ma i suoi amici mi accompagnarono lo stesso da lui che si mise al lavoro. Ci mise diverse ore, ma alla fine mi restituì la bicicletta perfettamente riparata, come nuova, e non volle nemmeno un euro».