Emergenza rincari

Pensioni sempre uguali e bollette sempre più alte: «Se riesco pago, altrimenti vadano a quel paese»

I rincari dell'energia affondano le famiglie. E chi vive con 500 euro al mese rischia di il baratro. Viaggio nella case popolari di Bergamo

Pensioni sempre uguali e bollette sempre più alte: «Se riesco pago, altrimenti vadano a quel paese»
Pubblicato:
Aggiornato:

di Wainer Preda

«Me le mandino le bollette da mille euro. Se riesco, le pago, altrimenti vadano a quel paese». Lorenzo, nome di fantasia, è pensionato. Ha una settantina d’anni, cammina con passo da alpino e quando gli parlo dell’aumento del costo dell’energia sbotta. «Ma come possono pretendere che oltre all’affitto paghiamo anche bollette altissime, se la pensione è sempre quella? Non riusciamo adesso, figurati se le aumentano».

Case Aler di via Furietti. Zona Malpensata. Edifici costruiti negli anni Cinquanta, non nuovi, ma decenti con la dovuta manutenzione. Palazzine di 4 piani al massimo. Cortile alberato, panchine. Qui vivono 200 famiglie, circa 600 persone in tutto. Sei su dieci sono italiane. Oltre alla nazionalità, condividono un timore. Quello di finire sul lastrico a causa delle bollette energetiche.

La settimana scorsa il sindacato dell’Unione Inquilini Bergamo ha diffuso un volantino allarmante. «Aler - si legge sul foglio - ha fatto sapere che a partire da gennaio 2023 aumenterà le spese del riscaldamento per gli inquilini, con un aggravio di circa 1.500 euro in media l’anno». Per questo, il sindacato minaccia manifestazioni di protesta.

Anche se «battere i pugni sul tavolo serve a poco - dice Silvano Triboli che qui è l’inquilino che tira le fila per tutti -. La situazione è già difficile al di là delle bollette. Insieme a mia moglie da circa sette anni ci siamo organizzati come volontari per portare viveri, cose da mangiare alle persone che hanno bisogno. E qui sono tante, attualmente ne curiamo 176. Li distribuivamo in quelle tre stanze che vede lì accanto. Poi l’Aler ce le ha chiuse paventandoci lo sfratto».

Triboli lavora a contatto con la parrocchia e il Patronato per raccogliere cibarie e vestiario. E pure con il Banco alimentare «anche se, con i costi della pasta e del riso in salita, i pacchi si riducono. Ora, alle persone che fanno fatica a trovare da mangiare fai pagare anche bollette stratosferiche? Le facciamo andare in mora e poi in malora?».

I calcoli recenti dicono che il 20 per cento degli inquilini Aler, già oggi, vive situazioni di morosità. Ed è evidente che con l’aumento dei costi del gas, la situazione è destinata a peggiorare.

Rosa ha ottantadue anni e due protesi alle gambe. Arriva claudicante e prima di parlarmi chiede di potersi sedere su una panchina. Vive sola, al primo piano di una palazzina. Il pavimento del suo appartamento di 56 metri quadrati è a diretto contatto con le cantine. Da là sotto, d’inverno, sale un freddo cane. Ma di accendere il riscaldamento (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 3 novembre, o in edizione digitale QUI

Seguici sui nostri canali