Bilancio del Comune di Bergamo, Gandi: «I tagli non bastano, intervenga lo Stato»
L’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e i rincari energetici stanno mettendo in difficoltà Palazzo Frizzoni
di Andrea Rossetti
«I tempi sono stretti, il Governo deve intervenire quanto prima». Il vicesindaco e assessore al Bilancio del Comune di Bergamo, Sergio Gandi, non nasconde la sua preoccupazione per i conti di Palazzo Frizzoni - «Ma il tema vale per molti, se non tutti, i Comuni italiani», precisa - e rimarca la necessità di un intervento a supporto delle Amministrazioni locali da parte del nuovo Esecutivo ben prima della finanziaria di fine anno.
In queste settimane, i funzionari del Comune stanno mettendo insieme i numeri e la situazione è tutt’altro che rosea. Ai vari assessorati è in arrivo una richiesta di taglio della spesa corrente consistente, pare intorno al quindici per cento. Tradotto: bisogna fare economia, laddove possibile. Perché se il bilancio 2022 potrà ancora fare affidamento sulle cifre arrivate per l’emergenza Covid e dai vari Decreti Aiuti del precedente Governo (Bergamo ha finora ricevuto circa 2,4 milioni), è il 2023 a preoccupare.
Anci ha chiesto un ulteriore sforzo a Roma, che potrebbe portare nelle casse di Palazzo Frizzoni una cifra intorno ai settecentomila euro, ma non è ancora arrivata una risposta al riguardo. E ciò significa che la redazione del bilancio di previsione 2023 del Comune è ferma al palo. Sicuramente non verrà presentato entro il 31 dicembre, come invece l’Amministrazione avrebbe voluto.
A pesare in negativo sono soprattutto due “voci”: i rincari energetici ovviamente, ma anche l’aumento inatteso delle spese necessarie all’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati (...)