Gasp ribadisce: «Rinnovamento o corsa scudetto? La società mi indichi dove vuole andare»
Ha l’aria rabbuiata Gasperini dopo la quarta sconfitta nelle ultime cinque partite. Ai microfoni di Dazn nessuno vuole infierire, anche perché gli si legge sul volto che il mister dei miracoli non ha una gran voglia di parlare.
Ottimo avvio, poi avete subìto il ritorno dell’Inter. Rispetto all’inizio del campionato adesso subite gol in maniera un po’ troppo facile…
«È così, anche se devo dire che il primo gol è stato un po’ sfortunato, era un cross facilmente controllabile e invece c’è stata una deviazione che ha tagliato fuori il difensore. Peccato, perché il primo tempo l’avevamo giocato molto bene e non c’erano stati episodi pericolosi da parte dell’Inter. Eravamo andati in vantaggio, avevamo avuto altre occasioni. Nel secondo tempo l’Inter è cresciuta, poi nel finale siamo di nuovo venuti fuori bene».
Quattro sconfitte nelle ultime cinque partite. Come si spiega questa mancanza di risultati nelle ultime settimane?
«Forse abbiamo avuto un pizzico di fortuna a inizio stagione. Nelle ultime partite abbiamo incontrato squadre forti, Lazio, Napoli e Inter: siamo usciti senza punti, ma non sempre giustamente. Oggi avrebbe potuto esserci un risultato diverso, così come con il Napoli. L’unica partita in cui abbiamo giocato male è stata quella contro il Lecce. Siamo scesi in classifica, ma quando ci sono prestazioni come quella di oggi si può avere fiducia nel futuro».
Scalvini, che aveva fatto un ottimo primo tempo, l’ha sostituto per una scelta tecnica o perché stava poco bene?
«Il cambio di modulo è stato dettato dal fatto che nel riscaldamento si è fatto male Toloi e quindi ho fatto entrare Palomino e abbiamo giocato a 4. Scalvini l’ho avanzato a centrocampo, ha fatto un buon primo tempo, ma volevo portare Koopmeiners in quella posizione».
Si può dir poco a questa Atalanta nella prima parte del campionato. Avete però perso 12 punti da situazioni di vantaggio.
«Su questo dobbiamo lavorare, perché i gol che abbiamo subito sono stati spesso simili. Quelli di Osimhen, di oggi e il primo gol a Lecce sono stati realizzati dentro l’area piccola da situazioni di palla inattiva. È vero che abbiamo trovato squadre molto forti su palla inattiva: Dzeko e Osimhen di testa fanno la differenza, ma sicuramente erano gol evitabili e sono stati tutti molto pesanti».
La sosta le consentirà di fare delle valutazioni. Lei cosa sente di avere per le mani? Qual è la reale portata delle ambizioni dell’Atalanta?
«Questa domanda non coinvolge soltanto me. L’Atalanta ha avuto un nucleo di giocatori molto importanti che col tempo si è andato assottigliando e adesso vive un momento di transizione. Siamo a metà strada tra un rinnovamento deciso o il proseguire in questo modo. Io con la società ho già fatto le mie valutazioni, adesso vediamo quale priorità mi indicherà per quest’anno. Io dovrò fare in modo di raggiungere gli obiettivi che sceglierà la società».