Il bergamasco Marco Arlati rieletto nella segreteria nazionale di Arcigay
Confermata la delega allo sport. Per la prima volta l'associazione ha eletto come presidente una donna, Natascia Maesi
Confermato nella segreteria nazionale di Arcigay per Marco Arlati, ex presidente di Arcigay Bergamo Cives (dallo scorso giugno il timone è passato nelle mani di Nicola Butta): manterrà la delega allo sport. La rielezione è avvenuta durante il 17esimo congresso nazionale di Arcigay che si è svolto a Latina dall'11 al 13 novembre e che per la prima volta ha visto l'elezione a presidente di una donna, Natascia Maesi.
"Ringrazio il segretario generale Piazzoni e tutti e tutte i delegati e delegate per aver rinnovato la fiducia nei miei confronti - ha commentato Arlati - è un onore poter continuare il lavoro iniziato quattro anni fa nella segreteria nazionale Arcigay nel mondo dello sport. Quattro anni caratterizzati dal Covid e dal rischio reale che lo sport di base fosse distrutto. Per fortuna questo non è accaduto e Arcigay Sport è riuscita a sviluppare progetti per combattere l’omofobia e la transfobia nel mondo sportivo e favorire ogni forma di autodeterminazione e di coming out".
Arlati in Arcigay, riconfermata la delega allo sport
"Lo sport è un importante veicolo di inclusione sociale e Arcigay deve avere un’azione efficace per realizzare un cambiamento capace di investire persone atlete, società sportive, tifoserie e giornalismo sportivo - ha aggiunto Arlati - Nel 2022 è stata presentata la prima edizione di 'Italia in campo contro l’omofobia’, un progetto che ha coinvolto tutte le realtà sportive lgbtqia+ d’Italia. Questi riconoscimenti continueranno nei prossimi anni potenziandosi e allargando sempre di più le collaborazioni con tutti i soggetti che agiscono nel mondo sportivo".
Tra gli obiettivi fondamentali di Arlati resta in cima alla lista la lotta all’omolesbobitransfobia nello sport e il sostegno al diritto all’accesso allo sport, a qualsiasi livello, per le persone trans, favorendo le competizioni miste e respingendo i tentativi di creare una terza categoria. Senza dimenticare la formazione, la promozione del binomio sport e benessere, la lotta ai disturbi del comportamento alimentare e la presenza alle manifestazioni per diffondere la cultura dell'inclusione.
"Credo profondamente che lo sport insieme alle famiglie e alla scuola siano il luogo sociale in cui una persona viene formata al rispetto e al valore delle diversità", ha concluso Arlati.