Enti locali, rinnovato il contratto collettivo nazionale (in Bergamasca riguarda oltre seimila persone)
La firma definitiva è arrivata questa mattina: coinvolgerà 5.100 dipendenti pubblici e 1.100 lavoratori nella nostra provincia

Dopo una prima intesa sull'ipotesi di accordo arrivata lo scorso agosto, è arrivata la firma ufficiale: nella mattinata di oggi, mercoledì 16 novembre, è stato rinnovato il Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto delle Funzioni locali, che rappresenta i lavoratori di Comuni, Province, Regioni, Camere di Commercio, delle case di riposo (ex Ipab) e delle aziende speciali.
In provincia di Bergamo sono circa 5.100 i dipendenti pubblici coinvolti e altri 1.100 che lavorano nelle case di riposo o nei servizi offerti dalle aziende pubbliche speciali (tra cui Abf e Risorse Sociali di Treviglio). Il nuovo contratto, come sottolineano i sindacati Fp-Cgil, Cisl-Fp e Uil-Fpl, riguarda il triennio già concluso 2019-2021: da dicembre i lavoratori vedranno aumentare i loro stipendi da un minimo di ottantuno euro, a cui si aggiungerà un arretrato che varierà da 1.266 a 2.356 euro.
Il contratto prevede inoltre un aumento degli incentivi alla produttività media di 170 euro per dipendente per finanziare gli importi delle indennità del personale, che vengono incrementati. Il testo firmato non si limita però ad aumentare gli stipendi, ma rivede l'ordinamento professionale del personale dopo oltre vent'anni. I dipendenti non saranno più inquadrati per categorie, ma suddivisi tra l'area degli operatori, operatori esperti, istruttori e funzionari, a seconda delle attività svolte.
«Un aggiornamento necessario, questo, per rispondere alle esigenze di attuazione dei piani del Pnrr che ricadranno in gran parte sui Comuni - spiegano i sindacalisti Dino Pusceddu, Maurizio Lorini e Antonio Montanino -. Si mettono quindi a disposizione delle risorse (pari allo 0,55% della spesa del personale 2018) per permettere ai dipendenti con almeno 5 anni di esperienza di progredire nella propria carriera e riconoscere le professionalità interne anche se non in possesso del titolo di studio».
Saranno inoltre riconosciuti incrementi economici al personale operante nei servizi educativi, nella polizia locale o che abbiano la necessità di essere iscritti a un albo per svolgere la propria professione (come, ad esempio, gli assistenti sociali) e verranno inquadrati correttamente nella categoria dei funzionari - la più alta - sia gli infermieri operanti nelle case di riposo che il personale educativo. Infine, verrà migliorata la disciplina sull'utilizzo dei congedi per donne vittime di violenza e per i genitori, oltre all'introduzione di una nuova disciplina contrattuale per lavoro agile e da remoto.