di Fabio Gennari
«Ben quarantacinque mesi per decidere che non è stato commesso il fatto: mi vien da dire che è stato un processo solo per giustificare i fatti che sono poi avvenuti sul viadotto del Varlungo». L’avvocato Federico Riva è reduce da un’importante vittoria nel processo per quello che è stato definito “l’assalto al Mandela Forum”. Si parla di Fiorentina-Atalanta, semifinale di Coppa Italia giocata in Toscana il 27 febbraio 2019. Quella notte, diversi tifosi della Dea denunciarono di aver subito un pestaggio da parte della Polizia eppure, a oggi, si parla solo di un’assoluzione per altri fatti avvenuti nelle vicinanze dello stadio.
«Se ci sia o meno un procedimento pendente a carico delle forze dell’ordine in relazione ai fatti del Varlungo e in merito all’esposto da noi presentato il 22 marzo del 2019 io, francamente, non so dirlo. L’evoluzione temporale delle denunce è singolare. L’1 marzo 2019 veniva iscritto un procedimento a carico di ignoti per il ferimento di un agente della Polizia di Stato di nome Misco, che ha riportato una frattura al naso. Ci sono le immagini, le abbiamo visionate e sembra più un colpo ricevuto dal “fuoco amico”. Il 22 marzo del 2019 viene depositato il nostro esposto, corredato di fotografie e descrizione di come i poliziotti sono saliti sui bus dei tifosi sfondando porte e ferendo gli occupanti. Ci sono anche i referti medici del pronto soccorso».
Immagini, molto crude, che tutti abbiamo visto. «La cosa strana – continua l’avvocato Riva – è che solo il successivo 16 ottobre 2019, quindi circa otto mesi più tardi, la Questura di Firenze ha trasmesso la comunicazione relativa alla notizia di reato per i fatti del Mandela Forum. Il deposito è del 28 ottobre 2019, il Modello 21 del 29 novembre 2019. Si parla di come, a partire dal pomeriggio del 27 febbraio, i tifosi dell’Atalanta siano arrivati allo stadio alla ricerca dello scontro. Si racconta l’arrivo al Mandela Forum con queste testuali parole: “I tifosi atalantini erano come lupi famelici nella notte alla ricerca della preda”. Da qui si passa poi al famoso viadotto del Varlungo dove, secondo la Questura di Firenze, i tifosi si sono fermati perché volevano scontrarsi con i fiorentini presenti al McDonald’s».
Una ricostruzione molto articolata, «che parte, però, da prove e ricostruzioni a sostegno di un’accusa per cui gli imputati sono stati tutti assolti – dice ancora il legale -. (…)