Bergamo Capitale della Cultura: per un'impresa su due migliorerà l'attrattività, ma non tutti lo sanno
È l'evento più atteso del 2023, ma cosa ne pensano le imprese del terziario? La ricerca di Ascom Confcommercio Bergamo
Bergamo, insieme a Brescia, nel 2023 sarà Capitale Italiana della Cultura. Un'occasione, a detta di un'impresa su due, per migliorare l'immagine e l'attrattività del territorio. Ma anche per mettersi in gioco, come indicato da un'impresa su tre, diversificando i servizi offerti ed estendendo gli orari di apertura. E c'è anche chi non è proprio a conoscenza del fatto che Bergamo sia Capitale insieme a Brescia: è il caso di una impresa su quattro.
È quanto emerge dalla ricerca Ascom Confcommercio Bergamo affidata a Format Research, che sonda all'interno di un campione rappresentativo formato da settecento imprese del settore terziario le aspettative e la conoscenza del più grande evento in programma nel 2023.
La ricerca di Ascom: qualche dato
Si parte dalla conoscenza della manifestazione: il 74,3 per cento delle imprese è a conoscenza del fatto che Bergamo sia stata eletta, insieme a Brescia, Capitale Italiana della Cultura per il 2023. Un'impresa su quattro, ovvero il 25,7 per cento, non ne è al corrente. Nello specifico, sono quelle presenti sul territorio della città di Bergamo a non nutrire molte aspettative nei confronti dei possibili ricavati. Tra chi ha dichiarato di conoscere l'evento, solo il 25,7 per cento prevede un aumento degli introiti.
Ma quali azioni utili a favore del settore terziario dovrebbero essere messe in campo? Le imprese parlano di agevolazioni economiche (38,7 per cento), organizzazione di eventi culturali per favorire la filiera turistica (31 per cento), pubblicità degli eventi su più canali (21,3 per cento), coinvolgimento diretto nella realizzazione dei progetti (15,1 per cento) e organizzazione di percorsi gastronomici (15,1 per cento).
Bergamo e Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 potrebbe «migliorare l'immagine delle due città e della Lombardia» stando a quanto dichiarato dal 48,1 per cento delle imprese, nonché aumentare l'attrattività turistica del territorio (per il 42,4 per cento). Il 21,4 per cento degli intervistati, invece, ritiene per l'evento consentirà di aumentare i ricavi. Un buon livello di aspettative anche sul fronte dell'occupazione (il 18,9 per cento prevede un aumento) e della «spinta propulsiva a fare rete» (per il 9,3 per cento).
Dal punto di vista delle strategie messe in campo, gli imprenditori bergamaschi sarebbero pronti a diverse azioni per aumentare l'attrattività della loro attività. Per esempio diversificando i prodotti o i servizi offerti (il 37 per cento) e collaborando nella realizzazione di progetti in corso (35,9 per cento) fino all'estensione dell'orario di apertura della propria attività.