Sessantenne di Valnegra morto in carcere, si indaga sulle cause: aperto un fascicolo
Stefano Begnis era originario del Comune brembano. Nella notte tra venerdì e sabato si è sentito male: disposta l'autopsia
Un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti è stato aperto dopo la morte di Stefano Begnis: detenuto nel carcere di Bergamo, l'uomo si è sentito improvvisamente male nella notte tra venerdì e sabato (2 e 3 dicembre) mentre giocava a carte insieme ai suoi compagni di cella. Pare, secondo le prime ricostruzioni effettuate da Corriere Bergamo, che avesse iniziato a perdere sangue dal naso prima di spirare.
Disposta l'autopsia
La Procura di Bergamo ha ricevuto la segnalazione di morte direttamente dal carcere. Nei prossimi giorni verrà disposta l'autopsia. Diverse persone di via Gleno sono già state ascoltate dalle autorità che stanno cercando di ricostruire la dinamica e compiendo accertamenti su due questioni principali: la prima riguarda la morte, che pare sia legata a problemi di salute e non all'esito di un atto violento (le telecamere di sorveglianza lo testimoniano); la seconda se Begnis sia stato seguito e curato adeguatamente, oltre che immediatamente soccorso nel momento in cui si è sentito male.
Era al carcere di Bergamo da tre mesi
Stefano Begnis avrebbe compiuto sessant'anni il 26 dicembre. Alle spalle diverse condanne, principalmente per rapina: nel 2007 era stato arrestato dopo che, insieme a un complice, aveva brandito una pistola giocattolo in una banca di Egna - in Alto Adige - portandosi via cinquemila euro. Era arrivato nel carcere di Bergamo tre mesi fa: prima era stato anche a Brescia e in altri penitenziari.
Era originario di Valnegra, in alta Valle Brembana, dove era cresciuto. In gioventù ha abitato anche a Moio de' Calvi, in nella cascina Al Sass, sopra la contrada Fiora. Dopo essersi allontanato, era tornato a Valnegra in età adulta e aveva vissuto per qualche anno in una casa comunale insieme alla compagna e ai loro due figli. Da Valnegra se n'era però andato ormai da molto tempo, nel Comune brembano vive ancora una sua anziana zia.