Ambulatori diffusi: ecco come ovviare alla mancanza del medico di base
Il cittadino chiede in farmacia (o attraverso una app) l'appuntamento. Il farmacista fissa con il medico prima disponibile o più vicino
Una soluzione temporanea, per tamponare la carenza di medici di base sul territorio bergamasco (e non solo). Ats Bergamo si affida alla tecnologia e ai cosiddetti "ambulatori diffusi" per sopperire all'annoso problema.
Di cosa si tratti, l'hanno spiegato nel pomeriggio di martedì 13 dicembre l'assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso, il direttore generale di Ats Bergamo Massimo Giupponi e il direttore sanitario Michele Sofia.
In sostanza, Ats ha attivato da qualche mese un servizio sperimentale attraverso il quale conta di alleggerire i problemi di 17mila bergamaschi che sono attualmente senza medico di famiglia, rivolgendosi a medici che hanno dato la loro disponibilità ambulatoriale per visite e prescrizioni.
In pratica, il cittadino può recarsi in farmacia (o in una casa di comunità) e richiedere un appuntamento col medico. Il farmacista guarda le varie disponibilità su computer e prenota per il cliente il medico più vicino o quello prima disponibile.
Sono tantissime le farmacie che hanno aderito all'iniziativa. Ben 246, il 75 per cento del totale in Bergamasca. Buono anche il numero di medici - 128, per il momento - che hanno dato disponibilità di parte del loro tempo per i cosiddetti "orfani", i cittadini ancor privi di un medici di base.
Certo non è la panacea di tutti i mali, ha precisato Giupponi. A Treviglio per esempio, sono ancora 6000 le persone senza medico di base. Gli ambulatori diffusi disponibili sono due e dunque i tempi d'attesa per eventuali visiti si allungano. A meno che il cittadino non sia disposto a spostarsi solo di qualche chilometro, a Brignano, Arcene o Romano di Lombardia dove gli ambulatori sono più scarichi e i tempi d'attesa praticamente nulli.
Finora la fase sperimentale del servizio ha permesso di erogare 2000 prestazioni al mese. L'ottanta per cento prescrizioni di farmaci, medicine, esami. «Il servizio, una volta a regime, potrà erogarne molte di più - ha spiegato Sofia - gli slot occupati finora sono stati circa il 45 per cento». Quanto alle distanze, i cittadini che hanno usufruito degli ambulatori diffusi finora hanno dovuto percorre in media 3,8 chilometri, contro gli 1,5 di chi ha già un medico di base.
«L’iniziativa ambulatori diffusi, nata internamente ad Ats Bergamo e che poggia sul senso di responsabilità dei medici e delle farmacie, si dota ora di ulteriori funzionalità e si apre alle nuove tecnologie, per essere più capillare e fruibile», ha detto Giupponi.
Dalla prossima settimana poi, Ats lancerà una app attraverso la quale gli "orfani" potranno scegliersi il medico, il giorno e l'orario della visita fra gli ambulatori diffusi disponibili. Un po' come accadeva con il vaccino del covid, per intenderci.
«E' una sperimentazione che è cominciata a Bergamo - ha detto Bertolaso - e che, valutata nell'operatività e nell'impatto sul territorio, siamo intenzionati ad esportare prima a Pavia poi nel resto della Lombardia. Ringrazio la direzione della Ats di Bergamo per l’impegno e lo spirito di innovazione profuso, che insieme alla rete territoriale, medici e farmacie, cerca di garantire l’assistenza sanitaria di base».