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"Women Life Freedom", il progetto fotografico pensato a Bergamo per sostenere le donne in Iran

L'idea viene dal fotografo Gianluca Burini, sul cui Instagram si possono vedere gli scatti, e dalla designer iraniana Maryam Nezarati

"Women Life Freedom", il progetto fotografico pensato a Bergamo per sostenere le donne in Iran
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A Bergamo le idee che nascono e prendono forma sanno guardare al mondo, ai suoi problemi, alle sue lotte. È il caso del progetto Women Life Freedom - Let the wind wave your hair, pensato,  durante uno shooting, dal fotografo Gianluca Burini e dalla designer di moda di nazionalità iraniana Maryam Nezarati. In una serie di scatti pubblicati sulla pagina Instagram di Burini vengono rappresentate, attraverso delle fotografie, la forza e la determinazione della donna che prende posizione contro qualsiasi violenza, difende i propri diritti e afferma la propria libertà.

 

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C'è tanto nero in queste foto, tanti veli che nascondono volti e occhi e che intendono rappresentare il dolore, la sofferenza e la tristezza alla quale alcune donne sono state, e continuano a essere, forzate. Ma ci sono anche i colori dell'incarnato di schiene nude e di capelli fluenti, che, icona della femminilità, diventano simbolo di liberazione.

Sibyl von der Schulenburg per "Women Life Freedom"

Sibyl von der Schulenburg, scrittrice e imprenditrice che ha aderito a questo movimento prestando la propria immagine, sotolinea: «Molte donne sono picchiate, sfregiate e violentate dall’autorità pubblica, altre semplicemente uccise per strada. Con loro ci sono anche giovani uomini che sacrificano tutto per un’idea di uguaglianza e libertà. Ora che la popolazione reagisce dall’interno, dobbiamo contribuire alla loro battaglia, accantonare comode scuse di tolleranza ed esprimere con coraggio i nostri principi di uguaglianza tra i generi e libertà di pensiero. Dobbiamo metterci la faccia, come si suol dire. Non amo fare appelli, ma in questo caso chiamo a partecipare chiunque voglia far sentire la sua voce in difesa delle donne iraniane. In particolare invito personaggi pubblici, politici, artisti, influencer e anche donne del mondo islamico ad alimentare questo movimento offrendo la propria immagine. Ne avete il coraggio?».

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