La storia più bella

Accoglienza dei bimbi ucraini, date una medaglia alla gente di Rota Imagna

Primo Natale bergamasco per 95 piccoli del Donbass, accolti in valle. Il sindaco Locatelli: «Quando se ne andranno, gli orfani saremo noi»

Accoglienza dei bimbi ucraini, date una medaglia alla gente di Rota Imagna
Pubblicato:

di Paolo Aresi

Quando Sasha vede Barbara le va incontro, la abbraccia, la tiene stretta e poi l’abbraccio si moltiplica perché arrivano altri bambini... Valentina, Sergej, Yuri si stringono tutti insieme.

Barbara è la vicesindaco di Rota Imagna, è sposata, ha due figlie di dieci e tredici anni. Dice: «Non avrei mai immaginato quello che è successo dalla fine di marzo in avanti, nove mesi fa. Questi bambini ci considerano la loro famiglia, le mie figlie è come se fossero loro sorelle».

Rota Imagna, come la sua vicesindaco, non avrebbe mai pensato a un’eventualità del genere. Quando i novantacinque orfani che arrivano dall’Ucraina, esattamente dal Donbass, se ne andranno, come sarà il paese?

Risponde il sindaco, Giovanni Locatelli: «Resterà orfano. Anche se i problemi non mancano, sia chiaro. Ma novantacinque bambini e ragazzi hanno riempito di vivacità il nostro paese, ci hanno offerto una prospettiva nuova. Poi c’è chi ha colto il messaggio vitale e chi no. Certo, occorre tanta pazienza perché alcuni ragazzi sono nella fase adolescenziale e non è facile tenerli a freno, a volte combinano guai e la gente si arrabbia».

1
Foto 1 di 6

L'accoglienza dei bimbi ucraini a Rota Imagna

2
Foto 2 di 6

L'accoglienza dei bimbi ucraini a Rota Imagna

3
Foto 3 di 6

L'accoglienza dei bimbi ucraini a Rota Imagna

4
Foto 4 di 6

L'accoglienza dei bimbi ucraini a Rota Imagna

5
Foto 5 di 6

L'accoglienza dei bimbi ucraini a Rota Imagna

6
Foto 6 di 6

L'accoglienza dei bimbi ucraini a Rota Imagna

È una mattina grigia e fredda di questo dicembre, nell’ex colonia brillano le luci dell’albero di Natale. L’ex colonia e casa per vacanze Stella Alpina è diventata la casa di questi bambini e delle educatrici che con loro sono arrivate a fine marzo dalla Polonia dopo un lungo viaggio che li aveva condotti fuori dal Donbass bombardato dai russi, all’inizio dell’invasione.

Tutti pensavano, speravano, che sarebbe stata questione di poche settimane o di pochi mesi (...)

Continua a leggere sul PrimaBergamo in edicola fino a giovedì 22 dicembre, o in edizione digitale QUI

Seguici sui nostri canali